Marte, infastidito perchè il mondo è in pace, si accorda con la sorella Bellona per provocare una guerra, e per questo spinge Celidora, aiutata dal cugino Baldone, contro Bertinella che le ha usurpato il regno di Malmantile.
La maga Martinazza , giungendo su un carro guidato da due demoni, si unisce a Bertinella nella difesa del regno.
Mentre tra le truppe di Baldone per la mancanza di provviste scoppia lo scontento, il soldato Calagrillo apprende da Psiche che Cupido le è stato preso da Martinazza, che lo tiene con sé in Malmantile.
La maga, per vincere la guerra, chiede l’aiuto di Plutone, che invia i diavoli Baconero e Gambastorta.
Per incantesimo cercano di arrivare alla presenza di Baldone; l’uno come Geva, la sua amata , l’altro come un servo, ma la cosa non riesce.
Baconero appare uomo parlando con voce di donna, e i due smascherati devono darsi alla fuga.
Calagrillo invece, deciso a liberare Cupido, giunge sotto le mura di Malmantile reclamandone la liberazione.
Martinazza risponde che se lo deve guadagnare con le armi, e di persona va all’inferno a chiedere l’aiuto di Plutone; qui si decide di ricorrere al corno di Astolfo per scacciare l’assedio.
Nel frattempo un guerriero di Baldone, Paride Garani, lascia il campo perché malato.
Al ritorno, finisce in una gora, e viene soccorso dalle Naiadi, che gli danno un libro per vincere gli incantesimi di Martinazza.
Si giunge a una tregua tra le parti in lotta e Baldone si innamora di Bertinella, ma poi la lotta si riaccende.
Dall’Inferno viene in aiuto agli assediati il gigante Biancone, ma è sconfitto e va ad ornare la fontana in Piazza della Signoria a Firenze.
Il Malmantile è infine conquistato, Celidora torna in possesso del regno e sposa il generale Amostante Latoni, Psiche ritrova Cupido.
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Alcuni racconti, mescolati al poema, traggono ispirazione dal Cunto de li cunti di Giambattista Basile, giunti al Lippi attraverso Salvator Rosa.
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