Si racconta che... Passato e presente delle tradizioni lastrigiane. A tavola con gli usi e costumi della gente di Lastra a Signa

I Piatti con il Maiale


Quando si ammazzava il maiale nelle aie dei contadini il giorno stesso venivano utilizzate tutte le parti più misere e
le più deteriorabili.

Il grasso per fare lo strutto; il sangue per fare i roventini e (a Siena) i migliacci e il buristo;
le budella per le salsicce;
la vescica per conservare lo strutto;
molte parti della testa, che non erano utilizzate per altro, costituivano “la tegamata” da mangiare il giorno stesso.

Dei roventini e del migliaccio vi diamo le ricette anche se difficilmente riuscirete a procurarvi il sangue di maiale perché le attuali norme igieniche lo rendono pressoché introvabile.

Infatti, alla sagra degli antichi sapori di Lastra a Signa, c’è un privato che riesce a lavorare il sangue nel rispetto
delle legge e, per questo, ha sempre davanti a se una fila di gente che aspetta i roventini.

Quanto al fegato veniva lavorato tutto insieme e i fegatelli una volta cotti venivano messi sotto strutto, in un tegame
di terracotta, in cantina.

Erano una risorsa per le massaie fino ai primi caldi. Questa ricetta viene diretta da allora, dai fegatelli sotto strutto.

N.B. Siccome si rotolano i pezzi di fegato nel trito, ricordarsi di non salarlo troppo e ricordare che “baccalà, fegato e
ova più che bolle e più che si assoda” ciò significa che non vanno cotti più a lungo del tempo di cottura stabilito sennò diventano duri.



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