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Notizia del 02/03/2011 - Museo Enrico Caruso
Il 25/02/2011 a Villa Bellosguardo ? stato ufficialmente presentato il museo Enrico Caruso che sar? aperto al pubblico a fine estate prossima. Si ? voluto rispettare la coincidenza con la data di nascita di Caruso, il 25 febbraio del 1873. Il museo trova spazio al primo piano della villa ove sono esposti oltre duemila cimeli donati dall?Associazione ?E. Caruso? di Milano, distribuita tra le otto sale e l?atrio. Grammofoni, dischi, abiti di scena, foto originali, camera da letto; il tutto valorizzato con le nuove tecnologie, sistemi multimediali, visivi e audio, schermi Lcd, pannelli elettronici, che ripercorrono tappe fondamentali della carriera e della vita di Enrico Caruso, ora rappresentate nelle otto sale cos? definite: ?sala della famiglia?, la ?camera di Caruso?, la ?sala della discografia?, quella ?delle arti?, quella ?dei teatri internazionali?, ?della memoria?, ?della musica? e la ?galleria degli artisti?. Notizie storiche La cinquecentesca Villa di Bellosguardo, situata sulle colline di Lastra a Signa, deve il suo nome alla spettacolare posizione. Nel 1540 la propriet? fu acquistata dalla nobile famiglia dei Pucci. Nel 1585, il colto e raffinato abate Alessandro, collezionista e protettore di giovani artisti, incaric? l?architetto e antiquario fiorentino Giovanni Antonio Dosio di trasformare la casa padronale ed i suoi annessi poderi in un raffinato parco di delizie naturali e artificiali. La villa prevedeva inizialmente due edifici, di cui uno adibito a residenza del committente e l?altro destinato ad uso agricolo, collegati tra loro da un lungo muro su cui si apriva un portale. Di questo originario impianto rimangono solo alcuni elementi, come la splendida scalinata doppia e le finestre inginocchiate in pietra serena. oggi lo spirito tardorinascimentale di villa Pucci sopravvive solo nel giardino con le sculture di animali eseguite da romolo del Tadda, coinvolto in quegli anni anche nella realizzazione del parco di Boboli. Alla fine dell?ottocento la villa venne acquistata dalla famiglia Campi e nel 1906 pass? di propriet? al famoso tenore enrico Caruso. uno dei suoi biografi racconta che l?acquisto avvenne in seguito a una passeggiata in compagnia dell?innamorata Ada Giachetti, quando entrambi rimasero colpiti dal magnifico panorama e dal monumentale e scenografico parco. Caruso si avvalse dell?opera dell?architetto Vittorio Sabatini, che nel primo decennio del novecento rese simmetrici i corpi dei dueedifici preesistenti. L?architetto restaur? e ingrand? la struttura e la trasform? secondo la caratteristica tipologia delle ville toscane: pareti semplicemente intonacate, camini e porte in pietra serena. Abbell? inoltre il muro che collega i due edifici con una galleria a pilastri sormontata da una terrazza di gusto eclettico. Nel 1921, alla morte di enrico Caruso, la propriet? pass? dapprima al figlio rodolfo e al fratello Giovanni, poi all?ingegner Blanchi. Acquistata dal conte de Micheli, che s?impegn? a restituire al giardino il suo aspetto rinascimentale, la villa fu ceduta alla famiglia Gucci nel 1990 e riacquistata dal Comune di Lastra a Signa nel 1995 con l?obiettivo specifico di consegnare alla comunit? un patrimonio culturale ed ideale straordinario e creare le condizioni per realizzare un importante punto di riferimento, nazionale ed internazionale, per il settore della musica lirica e classica. Appena un anno dopo, il 15 giugno 1996, nella stessa Villa si ? svolta la manifestazione di presentazione del vertice europeo di Firenze. Nel maggio 2006, alla presenza dei rappresentanti istituzionali della regione Toscana, viene ufficialmente firmato l?atto di donazione al Comune di Lastra a Signa da parte di Luciano Pituello, Presidente dell?Associazione Museo enrico Caruso- Centro Studi Carusiani di Milano, di un fondo cospicuo di documenti e cimeli legati alla vita e all?arte di Enrico Caruso e ad altri personaggi dell?epoca carusiana, ?un ensemble? straordinario di notevole importanza sia sotto l?aspetto quantitativo che qualitativo, sia per quanto riguarda il grande contenuto scientifico e documentario. L?acquisizione di questa cospicua donazione conteneva gi? di per s?, da parte del Comune, l?idea di realizzare un museo di ?tipo nuovo? che rappresentasse al meglio la presenza ?viva? del grande tenore ed il rapporto strettissimo esistente fra l?attivit? artistica di Caruso, nelle sue eccellenze e modularit?, e lo spazio magico nel quale preparava le sue esibizioni e nel quale, nella ?meraviglia? del luogo, trovava le sue pi? profonde ispirazioni. Il Museo Enrico Caruso compie e completa due percorsi diversi di grande importanza sia dal punto di vista storico e scientifico, che da quello pi? propriamente emotivo ed emozionale: da un lato ricostruire una vicenda artistica ed umana del grande tenore e dall?altro riuscire a rappresentare ?in controluce? questa eccellenza all?interno della ?meraviglia? di un luogo del tutto straordinario. Probabilmente la Villa di Bellosguardo non sarebbe stata uguale senza la presenza di Enrico Caruso ed anche il grande artista sarebbe stato un po? diverso senza il luogo principe della sua ?ricreazione spirituale?. un museo nuovo dunque che partendo dalla materialit? dei preziosi documenti e della sua stessa voce nello storico vinile, vuole svelare l?intimit? e l?umanit? di un connubio straordinario e la meraviglia stessa di una osmosi sublime attraverso le pi? avanzate tecnologie ed i sistemi innovativi di comunicazione. L?iniziativa del 25 febbraio 2011, anniversario della nascita di Enrico Caruso, vuole essere soprattutto la sintesi estrema di questo connubio straordinario, peraltro ben interpretato nella realizzazione progettuale, nel quale la storia, nella tradizione degli oggetti e dei documenti, si unisce sempre pi? con una idea di futuro prossimo attraverso la modernit? degli elementi espositivi, la multimedialit? delle rappresentazioni e, naturalmente, il calore stesso delle idee, che tentano di mostrare sempre e far ?sentire? la voce dell?artista e dell?uomo, ma anche il suo silenzio.
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