Industria della paglia - Il cappello
Sorta anticamente nella vicina Signa, e qui ulteriormente perfezionata dal Michelacci, la fabbricazione dei cappelli di paglia è già estesa, ai primi dell'ottocento, a molte zone dell'area limitrofa, tra cui ovviamente Lastra.
E'prodotto un cappello a tredici fili con larga falda detto "fioretto", che ha mercato in Francia, Germania, e Inghilterra.
Alla fine degli anni venti se ne inizia la commercializzazione anche in America.
Con gli anni quaranta si affermano le "cappotte", nome mutuato dalla loro forma a cono, e divenuti presto i "cappelli di paglia di Firenze" o "Lenghorn", (Livorno) località dove gli inglesi lo acquistano.
Attraverso fasi altalenanti, il settore giunge ai primi del novecento, conoscendo ancor più decisi sviluppi industriali.
Anni particolarmente buoni sono quelli a cavallo della grande guerra.
Col successo del "canotto", o "paglietta", cappello da uomo prodotto con materie prime della zona trasformate, il settore ha comunque favorevoli risultati sino alla crisi americana del 1929.
Poi un lento declino, passando per cappelli di truciolo, rascello, e materie sintetiche chiamate "fantasia".
Nel secondo dopoguerra il cappello diviene fuori moda, e la produzione cessa quasi completamente.
(Oggi i pochi cappelli fatti adoperano materie prime provenienti da Cina, Tailandia, ecc).