Villa Bellosguardo, cenni storici
E’ costruita fra il 1585 e il 1595 per conto dell’Abate Alessandro, esponente di una delle più antiche e ricche famiglie fiorentine, i Pucci.
Resterà di loro proprietà fino al 1858, quando è venduta al conte Giuseppe Campi.
Alla morte raccolse eredità e titoli il nipote Giuseppe Protonotari, che fu direttore della rivista “Nuova Antologia” di Firenze e frequentò assiduamente Bellosguardo.
Nel 1906 è acquistata da Enrico Caruso, che in seguito avvierà lavori di trasformazione che riguarderanno sia la villa che il giardino.
Quale collezionista di pezzi d’arte, acquistò per arredare Bellosguardo quadri, porcellane, orologi, oltre ad un presepio settecentesco napoletano di centinaia di pezzi.
Il tenore inoltre, per godere di maggiore riservatezza e tranquillità, volle “chiudere” con un muro il parco della villa.
Stante la libertà di passo lungo il viale del parco, consuetudine antica che datava dai Pucci, pervenne a un accordo col Comune di Lastra offrendo di costruire una nuova strada alternativa alla precedente, lungo questa nuova costruzione.
Alla sua morte la villa va al figlio primogenito Rodolfo e al fratello Giovanni, ma presto mutò proprietà passando prima all’ingegnere Bianchi di Milano, e nel 1935 a Giuseppe de Micheli.
Questa famiglia ne resterà proprietaria fino al 1976.
Segue un periodo di decadenza, con passaggi di proprietà essenzialmente speculativi, che vedono la vendita di tutti i cimeli carusiani, e un progressivo abbandono dell’ambiente.
Nel 1995 il Comune di Lastra a Signa decide di acquistare la villa, avviando contemporaneamente un lavoro di riordino , salvaguardia e valorizzazione, del complesso di Bellosguardo.