Industria della paglia - Raccolta e lavorazione
A fine Maggio, inizi di Giugno, quando gli steli avevano le giuste caratteristiche per l'intreccio, avveniva la raccolta.
Sbarbata e legata in fasci chiamati manate, la paglia subiva diversi trattamenti.
Per scolorirla e renderne più uniforme il colore, veniva sparsa e lasciata alle guazze notturne e al sole per diversi giorni.
Successivamente, con la sfilatura, si divideva stelo e spiga dal resto della pianta.
La lavorazione proseguiva con l'esposizione della paglia, previa separazione dello stelo dalla spiga, ai vapori di zolfo in ambienti ermeticamente chiusi.
Alla sbiancatura così ottenuta, faceva seguito la preparazione del filo con l'agguagliatura.
Operazione fatta da una macchina con fori di vario diametro, posti su una superficie piana mossa in modo sussultorio; i fili, a caduta, arrivavano in corrispondenza di questi fori e vi si distribuivano secondo misura, in modo da essere riuniti in fasci con caratteristiche uniformi.
L'intreccio era poi fatto a mano, con fili a numero dispari.
La tipologia del cappello e la cucitura con cui si realizzava, (manuale a macchina) determinavano la quantità di fili impiegati.
Dopo la cucitura i cappelli venivano stirati, messi nella colla e fatti asciugare nei seccatoi, acquistando rigidità.
Spianatura e forma erano date con macchinari.
Data ultima modifica:
02 febbraio 2018