Industria della paglia - Cenni storici
La lavorazione di fibre di vegetazione spontanea, da cui sono ricavati vari manufatti, avviene in Toscana già nel XIV sec.
E'nel settecento tuttavia, con l'intreccio della paglia, che inizierà ad affermarsi un prodotto che migliorato di qualità, conoscerà sviluppi commerciali a livello industriale.
Il cappello.
Un contributo decisivo in questa direzione è dato da Domenico Michelacci, detto "il Bolognino", trasferitosi a Signa col fratello Antonio, tra il 1710 e il 1720.
Il grano coltivato per panificare,aveva steli con caratteristiche di scarsa cedevolezza e malleabilità per l'intreccio.
Michelacci sperimentò e mise in uso la coltivazione di una qualità di grano, "mirato" esclusivamente a questo scopo.
Ne furono completamente mutate, in tale prospettiva, le tecniche di coltivazione, raccolta e lavorazione, della materia prima.
Dall'ottocento infine, la manifattura della paglia assume rilevanza sociale ed economica in Toscana, con progressivi sviluppi a carattere industriale sino ai primi decenni delnovecento.
Dal porto di Livorno, questi prodotti raggiungeranno per la commercializzazione, i più importanti scali d' Europa e d'America.
La nostra zona è "centrale" in questo processo, così come nei fenomeni di lotta sociale che vi si legano, sul finire del XIX sec.
Poco oltre la fine del secondo conflitto mondiale infine, il settore accelera ulteriormente la decadenza.
Il fenomeno si deve sia al mutare della moda, che all'introduzione progressiva di materiali più pregiati.
Oggi poche aziende operano in questo settore, ed a livello artigianale.
Data ultima modifica:
02 febbraio 2018