Notizia del 07/11/2011 - Novanta anni dai fatti di Porto di Mezzo


Folta e attenta partecipazione all?iniziativa rievocativa del pi? importante episodio di resistenza vittoriosa al fascismo nel territorio delle Signe. Intervento del Sindaco Carlo Nannetti Organizzata dalla sez. ANPI ?Bruno Terzani? con il patrocinio del Comune di Lastra a Signa, si ? tenuta ieri, in sala del Consiglio comunale, l?iniziativa rievocativa dei Fatti di Porto di Mezzo del 1921, forse il pi? importante episodio di resistenza vittoriosa al fascismo nel territorio delle Signe. Folta e attenta la partecipazione di pubblico. Tra le poco meno di 100 persone presenti, anche i figli o i parenti prossimi di alcuni dei protagonisti di quell?episodio di 90 anni fa: alcuni giunti per l?occasione da altre citt? italiane. Dopo il saluto del Presidente della ?Bruno Terzani?, Marco Bitossi, che ha rivendicato all?ANPI la volont? -non di essere un partito, bens? di essere di stimolo ai partiti, per un sentire comune, per una comune appartenenza alla parte democratica della societ?-, ha preso la parola il Sindaco. Carlo Nannetti ha impostato il proprio intervento su concetti quali -scelta, partecipazione in prima persona senza delegare, impegno a fare qualcosa che non sia solo per noi, ma per la collettivit?-. Come Sindaco, come Amministratore, ha detto Nannetti -vorrei soffermarmi su un aspetto valido 90 anni fa, come pure oggi: quello della partecipazione cosciente alla cosa pubblica, alla vita, ai pericoli, alle tragedie della comunit?. I nostri concittadini che a Porto di Mezzo, nel 1921, si impegnarono contro le violenze fasciste, fecero una scelta tanto pi? encomiabile, in quanto in quella fase si era diffusa nelle masse dei lavoratori una paurosa disaffezione politica e sociale, una caduta verticale di coscienza civile, a causa di licenziamenti, arresti, omicidi politici, disgregazione sociale. Ma il loro impegno costitu? il seme da cui sarebbe germogliato il largo movimento della Resistenza al fascismo e della Guerra di Liberazione-. Sono seguiti una breve ricostruzione storica curata da Guido Zini per l?ANPI e l?illustrazione, fatta da Elio Variale, per l?Istituto della Memoria in scena, del CD ?De fatti ch'io vi narro ricordate. I fatti del 30 ottobre 1921 a Porto di Mezzo fra testimonianze orali, cronache e sentenze?. Il prof. Ivano Tognarini, Presidente dell?Istituto storico della Resistenza in Toscana, ha ricordato come la Toscana, nel periodo tra la fine della guerra e la marcia su Roma, fosse stato -uno dei laboratori del fascismo per la conquista del potere- e come i primi germi del fascismo fossero maturati proprio durante la guerra. -La strategia dei fascisti- ha rilevato Tognarini -era quella di creare ovunque ?il fattaccio?, con tanti episodi ?fotocopia?, tutti all?interno di un?unica strategia nazionale. Purtroppo, in molti non compresero come non si trattasse di pura delinquenza a macchia di leopardo, ma come invece fossero in gioco non la presa del potere da parte degli operai, bens? le loro conquiste democratiche-. Tra i 23.000 toscani che il fascismo aveva schedato nel Casellario politico centrale, ha precisato il prof. Tognarini, -125 erano cittadini di Porto di Mezzo - in maggioranza cappellai, falegnami, scalpellini e manovali ? senza contare le centinaia che godevano invece della sorveglianza da parte del fascio locale-. E' intervenuto all?iniziativa anche il Presidente dell?ANPI provinciale Silvano Sarti.(fp)
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