Notizia del 11/04/2013 - €Pomona€ a villa Bellosguardo


Nell?ambito di ?Botanica di primavera? esposta nella cappella Enrico Caruso di villa Bellosguardo la collezione di frutti in gesso e resina dell?Istituto Agrario di Firenze, opera del ceroplasta Garnier Valletti. ?Pomona? a villa Bellosguardo. Il Preside dell'Istituto Agrario di Firenze Ronaldo Pancioni, insieme al Sindaco di Lastra a Signa Carlo Nannetti, all'Assessore alla Cultura Marco Capaccioli e al Consigliere provinciale Mirko Fancelli, inaugura domani alle 15, a villa Bellosguardo, nell'ambito di Botanica, ?Pomona?. Si tratta di una mostra di pomologia artificiale della collezione di frutti in gesso e resina dell?Istituto Agrario di Firenze, che va dal 1773 al 1921. La storia della ?pomologia artificiale? ha infatti inizio nella seconda metà del XVIII secolo, con gli studi volti a identificare e caratterizzare le varietà di frutta coltivate. Nel 1888 l?allora Regia Scuola di Pomologia e Orticoltura di Firenze (l?attuale Istituto Tecnico Agrario) acquisì a scopi didattici circa 300 cultivar di ?frutta artificiale?, prodotta dal ceroplasta Garnier Valletti, in gran parte giunte fino a noi e oggetto della presente mostra. Fu un sacerdote fiorentino, don Vincenzo di Majo, a concludere definitivamente, ai primi del ?900, la parabola del modellismo pomologico italiano. Le opere ora in mostra a villa Bellosguardo furono acquisite dall?Istituto Agrario nel 1927. A proposito di ?Pomona? e del suo inserimento nel quadro delle varie iniziative in programma per ?Botanica di primavera?, l?Assessore Capaccioli ha sottolineato il -valore culturale e sociale della tre giorni a villa Bellosguardo, il cui momento clou è rappresentato dal seminario ?Agricoltura sociale?, particolarmente atteso nell?attuale contingenza civile e da cui dovranno scaturire risposte concrete ai quesiti posti dal prossimo sviluppo del nostro territorio-. I frutti artificiali prodotti in serie, con l?uso di stampi, da Garnier Valletti, riproducevano in maniera rigorosamente scientifica il germoplasma frutticolo e vinicolo. La funzione didattica del proprio lavoro era infatti quella che più interessava il Valletti, che intendeva promuovere la coltura delle specie più pregiate e redditizie, risolvendo anche problemi di sinonimie: all?epoca, alle stesse varietà, in luoghi diversi, venivano spesso attribuite denominazioni differenti. La raccolta è ancora oggi preziosa per gli studiosi di frutticoltura, anche come difesa da omologazione e standardizzazione della produzione. La collezione dell?Istituto Agrario di Firenze consiste in una ricca varietà di frutti e ortaggi in cera e resina, restaurati dall?Opificio delle Pietre Dure e stimate dal Museo della Frutta di Torino che raccoglie mille e più frutti artificiali modellati da Garnier Valletti.
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