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L'espressione avverbiale a babbo morto trae origine da una particolare forma di prestito praticata anticamente dagli usurai nei confronti di giovani che, trovandosi in disastrose condizioni economiche, avrebbero restituito la somma di denaro ricevuta solamente dopo la morte del padre, cioè dopo la riscossione dell'eredità familiare.
Si sottintende quindi che il debito in questione venga saldato in tempi molto lunghi.
Proprio per questo motivo, il significato si è esteso scherzosamente a indicare, come si afferma nel GRADIT, "acquisti e simili con lunghe e improbabili dilazioni di pagamento", o, addirittura più ironicamente, come si legge sul Dizionario dei modi di dire della lingua italiana di Lapucci, "dare un prestito a fondo perduto".
Attualmente, nel linguaggio, ci si riferisce a qualsiasi pagamento, conto o debito che preveda attese molto lunghe per la riscossione, la quale potrebbe anche non avvenire mai.
Tra le costruzioni verbali registrate si segnalano: pagare a babbo morto, prendere soldi a babbo morto, restituire a babbo morto, dare soldi a babbo morto.
Fonte:Accademia della Crusca