Dizionario geografico fisico storico della Toscana (Emanuele Repetti, anno 1833)

Casellina e Torri


Contrada nel Val d’Arno sotto Firenze, che senza aver capoluogo dà il nome a una Comunità fra il fosso Rigone, l’Arno, la Greve e la Pesa, nella Giurisdizione della Lastra a Signa, Diocesi e Compartimento di Firenze.

La residenza della Magistratura civica di questa Comunità suol tenersi in un piccolo borghetto, detto la Casellina, nel popolo di S. Giuliano a Settimo, sulla strada Regia postale pisana circa 4 miglia toscane a ponente di Firenze.

Sono in dubbio se sia la Casella presso Carcherelli, rammentata in una bolla di Alessandro III del 1170 al priore di Mosciano, o quella dove il conte Uguccione, stando in Monte Cascioli, nel 1096, fondò uno spedale in loco dicto Corticella .

Il quale ospizio non è da confondersi con altro spedale di pellegrini posto poco lungi di là sulla medesima strada maestra in faccia allo stradone della villa di Castel Pulci, detto tuttora lo Spedaletto , fondato nel 1371, e soppresso nel 1751 insieme con tanti altri spedalucci divenuti asilo e pretesto di briganti e vagabondi.

Prese il nome dalla Casellina una delle 76 Leghe del contado Fiorentino, la quale abbracciava il plebanato di Settimo; siccome fu formata la Lega di Torri con i popoli del piviere di tal nome in Val di Pesa.

Il territorio della Casellina si unisce a quello di Torri per il crine dei poggi dell Ròmola, i quali attraversano da scirocco a maestro il territorio in discorso.

La parte settentrionale che acquapende direttamente nell’Arno entra nella Comunità della Casellina: quella che dal lato meridionale versa nella fiumana della Pesa spetta alla Comunità di Torri e alle sue limitrofe.

Comunità di Casellina e Torri.

Il territorio di questa Comunità occupa una superficie di 15410 quadrati, dai quali sono da detrarre 606 quadrati per corsi d’acqua e strade.

Vi si trova una popolazione di 8132 abitanti a ragione di 428 individui per ogni miglio quadrato di suolo imponibile.

Confina con 5 Comunità.

A settentrione con la Comunità di Brozzi mediante il fiume Arno a partire dalla bocca di Greve sino alla confluenza del fosso Rigone;
a ponente con la Comunità della Lastra a Signa, avendo a confine per corto tragitto il fosso prenominato, poi la via di S. Ilario sino al torrente Vingone, che attraversa poco dopo tagliata la strada Regia postale per rimontare il borro di Vallemorta, sino a che entra nella strada di Carcheri, e lungo essa piegando la fronte a maestro si dirige sul crine dei poggi della Romena, e di là per il fosso di Ritorto scende nella Pesa.

Mediante questo fiume confina dal lato di libeccio con la Comunità di Montespertoli e con essa va contr’acqua sino al ponte di Cerbaia.

Costà volgendosi a ostro -scirocco trova la Comu nità di San Casciano, con la quale fronteggia lungo la strada maestra volterrana, passando per Cerbaia, e di là presso la villa di Ròmola sino al crine dei poggi.

Giunta al termine della Tavernaccia, lascia la Comunità di San Casciano, e trova quella di Legnaia, con cui scende la pendice settentrionale dei poggi della Ròmola per la strada della Querciola, poi per quella detta dell’Arrigo, e cavalcando il torrente Vingone, va a trovare la via di Scandicci per dirigersi al mulino sopra il ponte Greve sino alla Capannuccia sotto il borghetto dei Granatieri.

Fra le strade provinciali vi è la volterrana, la quale ne lambisce i confini dal lato di scirocco e quella che attraversa da settentrione a ostro la Comunità a partire dalla Regia postale davanti la pieve a Settimo passando per S. Martino alla Palma, il pian de’Cerri, e S. Michele a Torri sino al Castellare di Cerbaia.

Tutte le altre vie che guidano alle parrocchie e alle numerose ville signorili di Castel Pulci, Torrigiani, Carcherelli, oggi Farinola e Pasquali, sono per la maggior parte comunitative rotabili.

Fra i corsi di acqua che bagnano il territorio della Casellina, e Torri, oltre i fiumi Arno, Greve e Pesa, i quali rasentano una porzione dei suoi lembi, avvi il torrente Vingone che scende dai poggi di Giogoli nella direzione da scirocco a maestro, ed entra nella Comunità della Lastra a Signa prima di scaricarsi nell’Arno.

Il suolo che costituisce la pianura sotto i poggi della Ròmola sino all’Arno è coperto da un terreno di alluvione calcareo-argilloso, mentre le colline sono formate di strati di arenaria -macigno, e di arenaria calcare, che in molti punti rassembra una minuta pudinga, una specie di granito bianco-bigio pieno zeppo di nummuliti e di altre conchiglie politalamiche.

Quest’ultimo terreno è sparso di ciottoli di calcarea compatta, di quarzo opaco e di minori frammenti di rocce appenniniche.

La coltivazione agraria di questa contrada passa per una delle più diligenti del distretto fiorentino, sia per lo sviluppo della vegetazione favorita da una buona esposizione, da un clima temperato e da un terreno naturalmente fertile; sia ancora per la qualità delle piante da frutto e per l’opera dell’attivo agricoltore che le custodisce.

I poderi dei poggi che coronano da scirocco a ponente la valle rassembrano altrettanti giardini dove la vite, il gelso, l’ulivo e gli alberi di vario frutto sono simmetricamente piantati lungo i fossi e le strade, non meno che intorno ai campi seminati a legumi e cereali; nè vi è proprietario terriero nativo della contrada o Fiorentino il quale non abbia costà la sua casa di piacere.

Molti abitanti del villaggio di S. Colombano a Settimo sono da lungo tempo addetti alla mercatura di generi coloniali, che acquistano a Livorno, Genova, a Ancona e altrove per esportarli nella città della Toscana e dello stato Pontificio.

Fra gli stabilimenti religiosi più rimarchevoli nella Comunità della Casellina e Torri si contano la badia a Settimo, la sua pieve, i priorati di S. Andrea a Mosciano, di S. Martino alla Palma, e di S. Maria a Mantignano, già monastero di monache.

Fra i più stabilimenti la stessa Comunità manteneva la casa di S. Dorotea destinata ai poveri dementi, riunita sul declinare del secolo XVIII all’ospedale di Bonifazio.

Dopo il Regolamento del 23 maggio 1774 sull’organizzazione economica di varie Comunità del contado fiorentino, questa di Casellina e Torri fu formata delle preesistenti due Leghe di Casellina e Torri.

La prima era composta di 15 popoli: cioè, Badia a Settimo, Castagnolo, Gabiola, Mantignano, Mosciano, Palma, Romola, Settimo, S. Colombano, Settimo S. Giuliano, Settimo, S. Ilario, Settimo S. Romolo, Solicciano, Tuto, Ugnano. – Costituivano la Lega di Torri
i seguenti 5 popoli: Marciola, Torri S. Martino, Torri S. Michele e S. Lorenzo, Torri S. Niccolò, e Torri S. Vincenzio.

Attualmente i popoli di Castagnolo, di S. Ilario e di S. Romolo a Settimo fanno parte della Comunità della Lastra a Signa, dov’è la sua Potesteria suburbana.

Il popolo di S. Maria alla Romola è stato dato alla Comunità di S. Casciano.

La cancelleria Comunitativa stà al Galluzzo.

L’ingegnere di Circondario, l’ufizio di esazione del Registro, la conservazione delle Ipoteche e la Ruota sono in Firenze.

POPOLAZIONE della Comunità di CASELLINA E TORRI a tre epoche diverse

- nome del luogo: Badia a Settimo, titolo della chiesa: S. Lorenzo in Salvatore (Prioria),
abitanti anno 1551: n° 244,
abitanti anno 1745: n° 401,
abitanti anno 1833: n° 1067

- nome del luogo: Mantignano, titolo della chiesa: S. Maria (Prioria)
abitanti anno 1551: n° 115,
abitanti anno 1745: n° 216,
abitanti anno 1833: n° 361

- nome del luogo: Marciola, titolo della chiesa: S. Maria (Cura),
abitanti anno 1551: n° 80,
abitanti anno 1745: n° 330,
abitanti anno 1833: n° 240

- nome del luogo: Mosciano, titolo della chiesa: S. Andrea (Prioria),
abitanti anno 1551: n° 307,
abitanti anno 1745: n° 758,
abitanti anno 1833: n° 651

- nome del luogo: Palma (alla), titolo della chiesa: S. Martino (Prioria),
abitanti anno 1551: n° 559,
abitanti anno 1745: n° 634,
abitanti anno 1833: n° 1003

- nome del luogo: Querciola, titolo della chiesa: S. Leonardo (soppresso),
abitanti anno 1551: n° 53,

- nome del luogo: Settimo, titolo della chiesa: S. Giuliano (Pieve),
abitanti anno 1551: n° 880,
abitanti anno 1745: n° 1169,
abitanti anno 1833: n° 1850

- nome del luogo: Settimo, titolo della chiesa: S. Colombano (Prioria),
abitanti anno 1551: n° 413,
abitanti anno 1745: n° 428,
abitanti anno 1833: n° 576

- nome del luogo: Solicciano, titolo della chiesa: S. Pietro (Cura),
abitanti anno 1551: n° 311,
abitanti anno 1745: n° 492,
abitanti anno 1833: n° 625

- nome del luogo: Torri, titolo della chiesa: S. Vincenzo (Pieve),
abitanti anno 1551: n° 112,
abitanti anno 1745: n° 268 (insieme a S. Stefano, Gabiaula),
abitanti anno 1833: n° 367 (insieme a S. Stefano, Gabiaula)

- nome del luogo: Gabiaula o Gabiola, titolo della chiesa: S. Stefano (soppresso),
abitanti anno 1551: n° 99,
abitanti anno 1745: n° 268 (insieme a S. Vincenzo, Torri),
abitanti anno 1833: n° 367 (insieme a S. Vincenzo, Torri)

- nome del luogo: Torri, titolo della chiesa: S. Michele (con l’annesso di S. Lorenzo),
abitanti anno 1551: n° 83,
abitanti anno 1745: n° 372 (insieme a S. Lorenzo, Torri),
abitanti anno 1833: n° 307 (insieme a S. Lorenzo, Torri)

- nome del luogo: Torri, titolo della chiesa: S. Lorenzo (annesso a S. Vincenzo),
abitanti anno 1551: n° 177,
abitanti anno 1745: n° 372 (insieme a S. Michele, Torri),
abitanti anno 1833: n° 307 (insieme a S. Michele, Torri)

- nome del luogo: Torri, titolo della chiesa: S. Niccolò a Casa Arsa (P.),
abitanti anno 1551: n° 51,
abitanti anno 1745: n° 57,
abitanti anno 1833: n° 86

- nome del luogo: Tuto: S. Bartolommeo (P.),
abitanti anno 1551: n° 261,
abitanti anno 1745: n° 305,
abitanti anno 1833: n° 326

- nome del luogo: Ugnano, titolo della chiesa: S. Stefano (P.),
abitanti anno 1551: n° 495,
abitanti anno 1745: n° 441,
abitanti anno 1833: n° 673

- Totale abitanti anno 1551: n° 4240
- Totale abitanti anno 1745: n° 5871
- Totale abitanti anno 1833: n° 8132





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