SAN MAMMEO
SAN MAMMEO o SAN MOMMÈ DI SIGNA nel Val d’Arno sotto Firenze.
Chiesa che fu parrocchia annessa a quella dei SS. Vito e Modesto in Fior di Selva, o a Luciano già del piviere e Comunità di Signa, ora nella Comunità e circa 4 miglia toscane a grecale di Montelupo, Giurisdizione di Empoli, Diocesi Compartimento di Firenze.
Questa chiesa di S. Mommè, o S. Mamma fu edificata nel 1287 dal nobil milite Fresco di Lamberto di Frescobaldo Frescobaldi, da quello stesso mess. Fresco che nel 1289 offrì alla badia di Settimo l’uso dell’acqua che gli si perveniva del fiume Arno, a partire dalla bocca d’Ombrone, e di là rimontando il fiume per mille braccia fino al Ponte a Signa.
(ARCH. DIPL. FIOR. Carte di Cestello).
La memoria della fondazione della chiesa di S. Mommè leggevasi nella iscrizione ivi murata: Anno Domini 1287 Tempore Honorii PP. IIII et Domini Andreae Episcopi Florentini in die Annontiationis S. Mariae fundata est haec Ecclesia ad honorem Sanctae Mame Martiris, a Nobili Milite Domino Fresco de Frescobaldis fabricata et dotata.
Fu Fresco un valente e ricco cittadino che sostenne varie cariche cospicue in Toscana e fuori; poichè nel 1270 era potestà in Prato, e di nuovo nel 1284 capitano del popolo, siccome lo attesta una lapide murata di quel pretorio, che dice: Qualmente nell’anno 1284 a tempo del nobile Fresco de Frescobaldi di Firenze Capitano del popolo fu acquistato e restaurato questo palazzo per il popolo pratese.
Nel 1279 Fresco Frescobaldi andò a esercitare l’ufizio di potestà in Cremona; e nel 1291 cuopriva la stessa carica in San Gimignano.
Era fratello di Fresco mess. Guido Frescobaldi che fu il padre di quella Cesca (donna Francesca) che fu moglie di mess. Diedi de’Manieri, cui volle riferire Giov. Boccaccio nel suo Decamerone, alla Novella VIII della giornata VI, la quale porta il titolo: Fresco conforta la nipote che non si specchi, se li spiacevoli, come diceva , gli erano nojosi.
(MANNI, Illustrazione al Decamerone).