Dizionario geografico fisico storico della Toscana (Emanuele Repetti, anno 1833)
Contrada che dà il nome a un’antica chiesa priorale (S. Martino alla Palma) nel piviere di S. Giuliano a Settimo, (ERRATA: Giurisdizione del Galluzzo) Comunità della Casellina e Torri, Giurisdizione del Galluzzo, Diocesi Compartimento e 4 miglia a libeccio di Firenze.
Risiede sulla cima dei poggi detti della Romola, i quali dal lato di libeccio circoscrivono il Val d’Arno fiorentino, in una collina sparsa di belle case di campagna, di palazzi, di giardini e di eccellenti coltivazioni a olivi e viti.
Le memorie di questa chiesa risalgono al secolo X, sino da quando era di padronato della dinastia de’conti Cadolingi e loro consorti.
Ma quale dinastia apparteneva il Marchese Bonifazio di legge Ripuaria, figlio del conte Teubaldo, o Ubaldo, il quale donò le chiese di S. Martino alla Palma, di S. Donato a Lucardo e la corte di Mantignano coi loro beni al monastero di S. Salvatore a Settimo. Coteste chiese e corte furono poi confermate nel 988 allo stesso Mon. dal conte Adimaro figlio del prenominato Marchese Bonifazio; il perchè poi con diploma del 1015 dall’Imp. Arrigo I, e finalmente con bolla concistoriale data dal Pont. Gregorio IX in Viterbo li 6 ottobre del 1237, i luoghi medesimi furono a quella stessa badia convalidati.
Infatti S. Martino alla Palma è stata per molti secoli governata da un monaco Cistercense fino alla soppressione della badia a Settimo; dopo di chè la stessa ch. parrocchiale divenne di libera collazione del principe, e fu dichiarata inamovibile con decreto arcivescovile del 4 ottobre 1785.
Fra i palazzi di campagna che adornano la contrada di S. Martino alla Palma contasi una villa signorile del Marchese Torrigiani di Firenze in mezzo ad una riunione di poderi fruttiferi.
La parrocchia di S. Martino alla Palma nel 1833 contava 1003 abitanti.
-SUPPLEMENTO 1
PALMA (S. MARTINO ALLA) nel Val d’Arno fiorentino.
Vedere MARTINO (S.) ALLA PALMA, cui resta da aggiungere quanto appresso; e prima di tutto, che la sua altezza trigonometrica fu riscontrata di circa 280 braccia fiorentine sopra il livello del mare Mediterraneo; in secondo luogo che, rapporto al suolo, il poggio di S. Martino alla Palma ha le stesse qualità fisiche di quelle del vicino poggio di Mosciano, col quale confina verso scirocco e levante, già state indicate all’Articolo MOSCIANO; in terzo luogo, che la grandiosa villa signorile del Marchese Torrigiani è opera del secolo XVI, ed il suo cortile con portico manifesta l’abilità dell’architetto che ne fu l’autore; finalmente che nella chiesa di S. Martino alla Palma esiste un antico ciborio di marmo bianco, dove attualmente si conservano gli oljsanti sotto cui leggesi scolpito Donatellus F..
Che sebbene questo nome sia stato aggiunto nella base del ciborio in un epoca posteriore, non si può negare però la maestria dello scalpello che lo lavorò, segnatamente per il bassorilievo in mezza figura di un angiolo in attitudine di leggere devotamente un libro che tiene fra mano.
Inoltre un’iscrizione dietro l’altar maggiore rammenta che la chiesa di S. Martino alla Palma nel 1237 dal Pontefice Gregorio IX fu confermata di pieno diritto ai Cistercensi della badia a Settimo, e che nel 1260 D. Attilio Brunacci abate di quel Monastero e preside della Congregazione de’Cistercensi d’Italia, l’abbellì.
Nel portico della stessa chiesa presso la porta di fianco si conserva una lapida del tempo, la quale ci attesta che la cappellana di S. Martino alla Palma , succursale della badia de’Cistercensi a Settimo, fu restaurata nell’anno 1292 al tempo dell’abate D. Gregorio.
-SUPPLEMENTO 2
PALMA (S. MARTINO ALLA) nel Val d’Arno sotto Firenze.
Infine si aggiunga: Un decreto di Castruccio del 26 febbrajo 1320 dato in Signa accordava franchigia ai monaci Cistercensi della Badia a Settimo rispetto ai loro mulini sull’Arno ai popoli di S. Martino alla Palma, agli abitanti in Cortenuova, in Figliano ed in altri luoghi di quei contorni di loro pertinenza.
(LAMI, Memorab. Eccl. Flor. p. 134.)
La popolazione della parrocchia di S. Mart ino alla Palma, nel 1845 contava 1033 Abitanti dei quali 834 individui erano della Comunità principale di Casellina e Torri ed una frazione di 169 Abitanti entrava nella Comunità della Lastra a Signa.
SAN MARTINO ALLA PALMA
Contrada che dà il nome a un’antica chiesa priorale (S. Martino alla Palma) nel piviere di S. Giuliano a Settimo, (ERRATA: Giurisdizione del Galluzzo) Comunità della Casellina e Torri, Giurisdizione del Galluzzo, Diocesi Compartimento e 4 miglia a libeccio di Firenze.
Risiede sulla cima dei poggi detti della Romola, i quali dal lato di libeccio circoscrivono il Val d’Arno fiorentino, in una collina sparsa di belle case di campagna, di palazzi, di giardini e di eccellenti coltivazioni a olivi e viti.
Le memorie di questa chiesa risalgono al secolo X, sino da quando era di padronato della dinastia de’conti Cadolingi e loro consorti.
Ma quale dinastia apparteneva il Marchese Bonifazio di legge Ripuaria, figlio del conte Teubaldo, o Ubaldo, il quale donò le chiese di S. Martino alla Palma, di S. Donato a Lucardo e la corte di Mantignano coi loro beni al monastero di S. Salvatore a Settimo. Coteste chiese e corte furono poi confermate nel 988 allo stesso Mon. dal conte Adimaro figlio del prenominato Marchese Bonifazio; il perchè poi con diploma del 1015 dall’Imp. Arrigo I, e finalmente con bolla concistoriale data dal Pont. Gregorio IX in Viterbo li 6 ottobre del 1237, i luoghi medesimi furono a quella stessa badia convalidati.
Infatti S. Martino alla Palma è stata per molti secoli governata da un monaco Cistercense fino alla soppressione della badia a Settimo; dopo di chè la stessa ch. parrocchiale divenne di libera collazione del principe, e fu dichiarata inamovibile con decreto arcivescovile del 4 ottobre 1785.
Fra i palazzi di campagna che adornano la contrada di S. Martino alla Palma contasi una villa signorile del Marchese Torrigiani di Firenze in mezzo ad una riunione di poderi fruttiferi.
La parrocchia di S. Martino alla Palma nel 1833 contava 1003 abitanti.
-SUPPLEMENTO 1
PALMA (S. MARTINO ALLA) nel Val d’Arno fiorentino.
Vedere MARTINO (S.) ALLA PALMA, cui resta da aggiungere quanto appresso; e prima di tutto, che la sua altezza trigonometrica fu riscontrata di circa 280 braccia fiorentine sopra il livello del mare Mediterraneo; in secondo luogo che, rapporto al suolo, il poggio di S. Martino alla Palma ha le stesse qualità fisiche di quelle del vicino poggio di Mosciano, col quale confina verso scirocco e levante, già state indicate all’Articolo MOSCIANO; in terzo luogo, che la grandiosa villa signorile del Marchese Torrigiani è opera del secolo XVI, ed il suo cortile con portico manifesta l’abilità dell’architetto che ne fu l’autore; finalmente che nella chiesa di S. Martino alla Palma esiste un antico ciborio di marmo bianco, dove attualmente si conservano gli oljsanti sotto cui leggesi scolpito Donatellus F..
Che sebbene questo nome sia stato aggiunto nella base del ciborio in un epoca posteriore, non si può negare però la maestria dello scalpello che lo lavorò, segnatamente per il bassorilievo in mezza figura di un angiolo in attitudine di leggere devotamente un libro che tiene fra mano.
Inoltre un’iscrizione dietro l’altar maggiore rammenta che la chiesa di S. Martino alla Palma nel 1237 dal Pontefice Gregorio IX fu confermata di pieno diritto ai Cistercensi della badia a Settimo, e che nel 1260 D. Attilio Brunacci abate di quel Monastero e preside della Congregazione de’Cistercensi d’Italia, l’abbellì.
Nel portico della stessa chiesa presso la porta di fianco si conserva una lapida del tempo, la quale ci attesta che la cappellana di S. Martino alla Palma , succursale della badia de’Cistercensi a Settimo, fu restaurata nell’anno 1292 al tempo dell’abate D. Gregorio.
-SUPPLEMENTO 2
PALMA (S. MARTINO ALLA) nel Val d’Arno sotto Firenze.
Infine si aggiunga: Un decreto di Castruccio del 26 febbrajo 1320 dato in Signa accordava franchigia ai monaci Cistercensi della Badia a Settimo rispetto ai loro mulini sull’Arno ai popoli di S. Martino alla Palma, agli abitanti in Cortenuova, in Figliano ed in altri luoghi di quei contorni di loro pertinenza.
(LAMI, Memorab. Eccl. Flor. p. 134.)
La popolazione della parrocchia di S. Mart ino alla Palma, nel 1845 contava 1033 Abitanti dei quali 834 individui erano della Comunità principale di Casellina e Torri ed una frazione di 169 Abitanti entrava nella Comunità della Lastra a Signa.