Lastrigiani ed ospiti illustri
Enzo Esperti, tenore
Nasce a Lastra a Signa il 13 giugno 1910, in via Gangalandi 102, vicino alla chiesa monumentale di San Martino, da Biagio Esperti ed Elisa Cenci.
Le condizioni della famiglia sono molto modeste e il giovane Enzo aiuta il padre nei lavori di falegnameria.
Frequenta le attività parrocchiali, il coro, ma soprattutto il teatro ricavato dalla "Compagnia" annessa alla chiesa.
Tutte le domeniche c'è spettacolo, e Enzo fa parte della qualificata compagnia "Controcorrente" composta da molti altri giovani, guidata da Renzo Becherelli, valente primo attore.
(In questa compagnia muove i primi passi anche Giampiero Becherelli, che percorrerà una bella carriera radiofonica, televisiva e soprattutto teatrale nelle migliori compagnie nazionali, fino al ruolo di primo attore in quella della grande Lilla Brignone).
Il giovane Enzo partecipa ad alcuni spettacoli come attore fino a quando, accorgendosi di avere una bella voce viene incoraggiato a volgersi al canto.
Le prime lezioni gli vengono impartite dal Maestro Fausto Caioli, direttore del coro con trascorsi di accompagnatore del grande Caruso.
Dispiegherà la sua bella voce in alcuni "a solo" durante le funzioni religiose, e per molti concittadini sarà una piacevolissima sorpresa.
Naturalmente, da quel giorno, riceve tante esortazioni a studiare seriamente per cantante lirico e, nonostante le modeste condizioni economiche, intraprenderà questa strada.
Oltre al Maestro Caioli, gli impartirà alcune lezioni anche il marchese Nicola D'Ansnack, baritono dilettante, che abita nella Palazzina delle Selve sulle colline di Lastra a Signa (del quale abbiamo notizia di un concerto con il tenore Ottavio Frosini dove: "riscosse calorosi applausi nella romanza del Tosti, nel brindisi dell'Amleto e nel duo della Forza del destino").
Intanto ha trovato lavoro all'Ataf, Azienda Tramviaria Fiorentina, e in città continua lo studio del canto con Bianca Elice, brava maestra che può vantare fra i suoi allievi Enzo Mascherini e Onelia Fineschi, che diventeranno celebri.
Alla scuola incontra Eugenia Casaliní, che studia per soprano e fra í due giovani nasce un'intesa sempre più profonda che, nel 1939, verrà coronata con il matrimonio.
I due partecipano ai primi concerti, per i dipendenti dell'Ataf, poi Eugenia si dedica al proprio negozio di mesticheria, mentre Enzo continua lo studio con buon profitto.
Il 23 febbraio 1939 il teatro Ernesto Rossi di Signa annuncia un grande concerto con Enzo Esperti tenore, Mirto Picchi baritono (che poi farà una grande carriera come tenore), ambedue premiati al concorso del Regio Politeama Fiorentino Vittorio Emanuele II, il soprano Marianna De Santis e Iris Ferriani, accompagnata al pianoforte dalla professoressa Nedda Fabiani, molta conosciuta ed apprezzata nella zona.
Esperti canta arie da Traviata, Favorita, Rigoletto, e il duetto del primo atto da Bohème con la Ferriani.
Le condizioni della famiglia sono molto modeste e il giovane Enzo aiuta il padre nei lavori di falegnameria.
Frequenta le attività parrocchiali, il coro, ma soprattutto il teatro ricavato dalla "Compagnia" annessa alla chiesa.
Tutte le domeniche c'è spettacolo, e Enzo fa parte della qualificata compagnia "Controcorrente" composta da molti altri giovani, guidata da Renzo Becherelli, valente primo attore.
(In questa compagnia muove i primi passi anche Giampiero Becherelli, che percorrerà una bella carriera radiofonica, televisiva e soprattutto teatrale nelle migliori compagnie nazionali, fino al ruolo di primo attore in quella della grande Lilla Brignone).
Il giovane Enzo partecipa ad alcuni spettacoli come attore fino a quando, accorgendosi di avere una bella voce viene incoraggiato a volgersi al canto.
Le prime lezioni gli vengono impartite dal Maestro Fausto Caioli, direttore del coro con trascorsi di accompagnatore del grande Caruso.
Dispiegherà la sua bella voce in alcuni "a solo" durante le funzioni religiose, e per molti concittadini sarà una piacevolissima sorpresa.
Naturalmente, da quel giorno, riceve tante esortazioni a studiare seriamente per cantante lirico e, nonostante le modeste condizioni economiche, intraprenderà questa strada.
Oltre al Maestro Caioli, gli impartirà alcune lezioni anche il marchese Nicola D'Ansnack, baritono dilettante, che abita nella Palazzina delle Selve sulle colline di Lastra a Signa (del quale abbiamo notizia di un concerto con il tenore Ottavio Frosini dove: "riscosse calorosi applausi nella romanza del Tosti, nel brindisi dell'Amleto e nel duo della Forza del destino").
Intanto ha trovato lavoro all'Ataf, Azienda Tramviaria Fiorentina, e in città continua lo studio del canto con Bianca Elice, brava maestra che può vantare fra i suoi allievi Enzo Mascherini e Onelia Fineschi, che diventeranno celebri.
Alla scuola incontra Eugenia Casaliní, che studia per soprano e fra í due giovani nasce un'intesa sempre più profonda che, nel 1939, verrà coronata con il matrimonio.
I due partecipano ai primi concerti, per i dipendenti dell'Ataf, poi Eugenia si dedica al proprio negozio di mesticheria, mentre Enzo continua lo studio con buon profitto.
Il 23 febbraio 1939 il teatro Ernesto Rossi di Signa annuncia un grande concerto con Enzo Esperti tenore, Mirto Picchi baritono (che poi farà una grande carriera come tenore), ambedue premiati al concorso del Regio Politeama Fiorentino Vittorio Emanuele II, il soprano Marianna De Santis e Iris Ferriani, accompagnata al pianoforte dalla professoressa Nedda Fabiani, molta conosciuta ed apprezzata nella zona.
Esperti canta arie da Traviata, Favorita, Rigoletto, e il duetto del primo atto da Bohème con la Ferriani.
Il concerto ha un grande successo e si richiedono diversi bis.
La voce è molto bella, estesa, con facilità nella regione acuta (mi ha detto Rolando Panerai che lo ebbe compagno in alcuni concerti, che, sia la figura che la voce assomigliavano molto a quelle del noto tenore Gianni Poggi).
Durante uno dei vari concerti viene ascoltato dall'impresario Cappelli che lo prende nella sua "scuderia".
Fin dall'inizio degli anni Quaranta molti teatri, anche di piccoli paesi, rappresentano spettacoli d'opera; c'è lavoro per tutti.
Esperti, grazie anche all'intraprendenza dell'impresario, ne ha molto.
È presente in diverse opere e certe volte deve cantare sia il pomeriggio che la sera.
E qui avviene un fatto che in qualche misura inciderà sul futuro della carriera.
La moglie si lamenta con Cappelli perché a tanto lavoro non corrisponde una paga adeguata.
Una parola tira l'altra e avviene la rottura e la recissione del contratto.
A posteriori, l'Esperti lascia intendere che forse gli avrebbe giovato rimanere, anche a quelle condizioni, pensando al futuro.
Si trasferisce prima a Milano e poi a Roma, per essere "sulla piazza" e trovare più facilmente le scritture. Infatti, partecipa a diverse opere e concerti.
Nel 1940 tocca il primo importante teatro: Il Regio di Parma, Favorita e ottiene un certo successo.
Deve ripetere "Spirto gentil" ed ha una bella recensione sulla stampa. Oltre a Favorita ha in repertorio le opere: Barbiere di Siviglia, Elisir d'Amore, Rigoletto, Traviata, Lucia di Lammermoor, Bohème e Madama Butterfly.
Il 13 febbraio 1943 è al Verdi di Bianca Pisa in Rigoletto con Gino Bechi, Carmen Piccini, Ugo Novelli, direttore Flaminio Contini.
Il 17 febbraio 1945 è all'Apollo di Lecce in Rigoletto, ancora con Bechi, Elda Ribetti, Miriam Pirazzini, direttore Pino Donati.
Per alcune notizie che seguono, sono costretto a rimanere nel vago perché, né i familiari né gli amici mi hanno fornito notizie più precise.
L'impresario Becattini (che non pagava certo più del Cappelli!) lo fa cantare in diverse piazze, compreso il Verdi di Firenze, in Bohème e Madama Butterfly.
Canta in Traviata con Enzo Mascherini e in alcuni concerti con Rolando Panerai.
A Bologna, partecipa alla prima esecuzione assoluta de Il Buricchio.
È molto seguito dal Maestro Naldini.
Fra i vari concerti notiamo quelli di Carrara con Mario Raddi, e quello di Terni con la compaesana soprano Olga Santini.
Durante gli anni della guerra e dopo, scompaiono quasi del tutto le stagioni di provincia.
Prima il cinema, poi la televisione muteranno le abitudini del pubblico.
Le opere liriche si rappresentano sempre meno anche nei grandi teatri.
In questa situazione è molto difficile proseguire per artisti, che come l'Esperti, non hanno raggiunto, una certa notorietà.
C'è qualche tentativo di ritornare ai vecchi tempi, destinato a rimanere tale.
Come a Firenze, quando nel 1950, viene organizzata una piccola stagione d'opera nel giardino delle Oblate.
Vengono rappresentate quattro opere: Rigoletto, Madama Butterfly, Bohème, Barbiere di Siviglia, interpretate tutte da Enzo Esperti.
È il suo "canto del cigno".
Infatti, abbandonerà la carriera di primo tenore per accettare la proposta del Maestro Andrea Morosini che lo accoglie nel coro del Comunale di Firenze, dove rimane fino al 1970.
In questa nuova veste, gli impegni non mancano.
Quando è chiuso il Comunale lavora con il Carro di Tespi, col coro del Duomo diretto da Mons. Grano Sartini, ed è invitato a cantare le Ave Maria e i Panis Angelicus a molti matrimoni.
Muore a Firenze il 18 novembre 1973.
La voce è molto bella, estesa, con facilità nella regione acuta (mi ha detto Rolando Panerai che lo ebbe compagno in alcuni concerti, che, sia la figura che la voce assomigliavano molto a quelle del noto tenore Gianni Poggi).
Durante uno dei vari concerti viene ascoltato dall'impresario Cappelli che lo prende nella sua "scuderia".
Fin dall'inizio degli anni Quaranta molti teatri, anche di piccoli paesi, rappresentano spettacoli d'opera; c'è lavoro per tutti.
Esperti, grazie anche all'intraprendenza dell'impresario, ne ha molto.
È presente in diverse opere e certe volte deve cantare sia il pomeriggio che la sera.
E qui avviene un fatto che in qualche misura inciderà sul futuro della carriera.
La moglie si lamenta con Cappelli perché a tanto lavoro non corrisponde una paga adeguata.
Una parola tira l'altra e avviene la rottura e la recissione del contratto.
A posteriori, l'Esperti lascia intendere che forse gli avrebbe giovato rimanere, anche a quelle condizioni, pensando al futuro.
Si trasferisce prima a Milano e poi a Roma, per essere "sulla piazza" e trovare più facilmente le scritture. Infatti, partecipa a diverse opere e concerti.
Nel 1940 tocca il primo importante teatro: Il Regio di Parma, Favorita e ottiene un certo successo.
Deve ripetere "Spirto gentil" ed ha una bella recensione sulla stampa. Oltre a Favorita ha in repertorio le opere: Barbiere di Siviglia, Elisir d'Amore, Rigoletto, Traviata, Lucia di Lammermoor, Bohème e Madama Butterfly.
Il 13 febbraio 1943 è al Verdi di Bianca Pisa in Rigoletto con Gino Bechi, Carmen Piccini, Ugo Novelli, direttore Flaminio Contini.
Il 17 febbraio 1945 è all'Apollo di Lecce in Rigoletto, ancora con Bechi, Elda Ribetti, Miriam Pirazzini, direttore Pino Donati.
Per alcune notizie che seguono, sono costretto a rimanere nel vago perché, né i familiari né gli amici mi hanno fornito notizie più precise.
L'impresario Becattini (che non pagava certo più del Cappelli!) lo fa cantare in diverse piazze, compreso il Verdi di Firenze, in Bohème e Madama Butterfly.
Canta in Traviata con Enzo Mascherini e in alcuni concerti con Rolando Panerai.
A Bologna, partecipa alla prima esecuzione assoluta de Il Buricchio.
È molto seguito dal Maestro Naldini.
Fra i vari concerti notiamo quelli di Carrara con Mario Raddi, e quello di Terni con la compaesana soprano Olga Santini.
Durante gli anni della guerra e dopo, scompaiono quasi del tutto le stagioni di provincia.
Prima il cinema, poi la televisione muteranno le abitudini del pubblico.
Le opere liriche si rappresentano sempre meno anche nei grandi teatri.
In questa situazione è molto difficile proseguire per artisti, che come l'Esperti, non hanno raggiunto, una certa notorietà.
C'è qualche tentativo di ritornare ai vecchi tempi, destinato a rimanere tale.
Come a Firenze, quando nel 1950, viene organizzata una piccola stagione d'opera nel giardino delle Oblate.
Vengono rappresentate quattro opere: Rigoletto, Madama Butterfly, Bohème, Barbiere di Siviglia, interpretate tutte da Enzo Esperti.
È il suo "canto del cigno".
Infatti, abbandonerà la carriera di primo tenore per accettare la proposta del Maestro Andrea Morosini che lo accoglie nel coro del Comunale di Firenze, dove rimane fino al 1970.
In questa nuova veste, gli impegni non mancano.
Quando è chiuso il Comunale lavora con il Carro di Tespi, col coro del Duomo diretto da Mons. Grano Sartini, ed è invitato a cantare le Ave Maria e i Panis Angelicus a molti matrimoni.
Muore a Firenze il 18 novembre 1973.
Da: Il belcanto nella paina fiorentina" di Mario Del Fante
su autorizzazione dell'autore