Laura Londi, soprano
Nasce il 17 settembre 1928 da Toscanello e Giovanna Caciolli, che, dopo tre mesi si trasferiscono a Lastra a Signa vicino al proprio negozio di cappelli.
Frequenta le scuole elementari quando si cercano delle bambine per mettere in scena un'operetta nel teatrino della parrocchia.
Alle audizioni, la vocetta della piccola Laura sovrasta tutte le altre.
Verrà prescelta dal Maestro Fausto Caioli che, quando la sente cantare, esclama: "ma questa bambina ha una voce!".
Dopo molti mesi di prove, viene rappresentata con grande sfarzo di scene, costumi, cori, l'operetta I FOLLETTI; Laura ha la parte principale, quella di una bambina che si smarrisce nel bosco e... fa commuovere tutti.
Quando è più grandicella viene contesa dai cori parrocchiali di Porto di Mezzo, San Martino e Santa Lucia.
Tradizionalmente, nel signese, il lunedì di Pasqua viene festeggiata la Beata Giovanna, una pastorella qui vissuta e morta nel 1307.
Da ogni parrocchia muove una processione al seguito "dell'Angiolino" (un bambino in bianca veste portato da un ciuchino) verso la Pieve di Signa, per rendere omaggio alle spoglie della Beata.
Nel 1957 ricorrono particolari feste e la parrocchia di San Martino si prepara al grande evento.
Frequenta le scuole elementari quando si cercano delle bambine per mettere in scena un'operetta nel teatrino della parrocchia.
Alle audizioni, la vocetta della piccola Laura sovrasta tutte le altre.
Verrà prescelta dal Maestro Fausto Caioli che, quando la sente cantare, esclama: "ma questa bambina ha una voce!".
Dopo molti mesi di prove, viene rappresentata con grande sfarzo di scene, costumi, cori, l'operetta I FOLLETTI; Laura ha la parte principale, quella di una bambina che si smarrisce nel bosco e... fa commuovere tutti.
Quando è più grandicella viene contesa dai cori parrocchiali di Porto di Mezzo, San Martino e Santa Lucia.
Tradizionalmente, nel signese, il lunedì di Pasqua viene festeggiata la Beata Giovanna, una pastorella qui vissuta e morta nel 1307.
Da ogni parrocchia muove una processione al seguito "dell'Angiolino" (un bambino in bianca veste portato da un ciuchino) verso la Pieve di Signa, per rendere omaggio alle spoglie della Beata.
Nel 1957 ricorrono particolari feste e la parrocchia di San Martino si prepara al grande evento.
Quando tutti i pellegrinaggi sono giunti e la Pieve è gremita di popolo, si leva la voce di Laura nell'Ave Maria di Schubert.
È una sorpresa, che lascia tutti colpiti dalla bellezza dell'esecuzione.
Nei giorni seguenti, ci sarà un via vai nella bottega di Toscanello per sollecitarlo a fare studiare una figliola così dotata.
Dopo tante testimonianze entusiaste, se ne parla in casa.
È una sorpresa, che lascia tutti colpiti dalla bellezza dell'esecuzione.
Nei giorni seguenti, ci sarà un via vai nella bottega di Toscanello per sollecitarlo a fare studiare una figliola così dotata.
Dopo tante testimonianze entusiaste, se ne parla in casa.
La madre non vede di buon'occhio la via del teatro; il padre invece, si informa; e, di nascosto, accompagna la figlia a Firenze da Jolanda Bocci, soprano molto conosciuta.
Canta: Un bel di vedremo e Ave Maria di Schubert.
Il responso è inequivocabile: "È un delitto se non studia".