Anna Maria Luisa de' Medici
Anna Maria Luisa de' Medici, principessa elettrice del Palatinato (Firenze, 11 agosto 1667 – 18 febbraio 1743), fu l'ultima rappresentante del ramo granducale mediceo.
Sin da giovane a fianco dello zio, il Cardinale Leopoldo de’ Medici, aveva da lui appreso interesse per l’arte e la cultura.
(Dipingeva, s’interessava di musica, coltivava le lingue.)
Unica figlia del Granduca Cosimo III e della principessa Margherita Luisa d'Orléans, divenne seconda moglie di Giovanni Carlo Guglielmo I, Principe elettore Palatino di Dusseldorf nel 1690.
La linea granducale dei Medici era vicina all'estinzione,(i tre figli di Cosimo III non avranno figli) e invano egli tentò di far riconoscere la figlia come propria erede dagli altri stati europei.
A sèguito della morte del marito Anna Maria Luisa tornò a Firenze, (portò molti quadri di artisti fiamminghi e tedeschi da lei acquistati all’estero, che andranno ad arricchire le gallerie fiorentine ) dove morì nel 1743.
Per testamento lasciò allo stato toscano l’amplissima collezione artistica che aveva ereditato dal fratello Gian Gastone, ultimo granduca.
Agli albori dell’Età dei Lumi, per difendere il patrimonio artistico di Firenze impedendone la dispersione, Anna Maria Luisa decise di usare una nuova arma, quella del Diritto.
Così ordinò l’articolo terzo della Convenzione con Francesco Stefano di Lorena, firmata il 31 ottobre 1737 e più nota come Patto di Famiglia, secondo il quale le opere d’arte raccolte dai Medici erano consegnate al nuovo Granduca, a condizione che rimanessero vincolate “per sempre” alla città di Firenze e allo Stato di Toscana.
Il Patto di Famiglia, è confermato dall’Elettrice Palatina nel suo testamento del 5 aprile 1739.
“Dispose e dispone che di tutte le gioie, che si troveranno nelle di lei eredità se ne facesse inventario, per dovere tutte e sempre et in perpetuo conservare in questa città di Firenze, insieme con tutte le statue, pitture, medaglie et altre rarità singolari ritrovate nell’eredità della famiiglia già regnante della serenissima testatrice”.
Entrò in vigore alla sua morte nel 1743 e salvò quindi dalla sicura dispersione, la gran parte delle collezioni medicee che rendono Firenze ancora oggi unica al mondo.
“Se Firenze è un centro di cultura internazionale – così scrisse Eugenio Giani, storico e Presidente della Toscana – lo dobbiamo chiaramente ad Anna Maria Luisa de’ Medici, Elettrice Palatina, e al Patto di Famiglia, che costituisce il primo rilevante testamento a destinazione pubblica della storia”.
Da sempre, infatti, era legge e consuetudine che un nuovo casato subentrante alla guida di una città o di uno Stato ereditasse dalla precedente dinastia anche le collezioni d’arte.
Le opere di valore artistico venivano così trasportate per l’abbellimento di una o dell’altra reggia, oppure divenivano preziosa “merce di scambio”.