Enrico V
Figlio e successore di Enrico IV, proseguì la politica di ingerenza del padre nelle nomine di vescovi e abati.
Per questa contesa venne a Roma e fece prigioniero il Papa, che fu costretto a legittimare
le investiture laiche.
Successivamente scomunicato da un concilio, si vide annullare tutte le concessioni ricevute.
Tornò in Italia una seconda volta, per cercare di impossessarsi dei beni che Matilde di Canossa aveva lasciato alla chiesa.
Abbandonato anche da una parte della nobiltà tedesca, dovette desistere e venire a patti.
Non ebbe eredi.