Agnolo Pandolfini, cenni biografici
Discende da una famiglia di notai originaria della Gonfolina, che trasferitasi a Firenze nel XIII secolo, divenne ricca e potente coi commerci.
Nato nel 1360, era figlio di Filippo Pandolfini che era stato priore e gonfaloniere.
Partecipò attivamente alla vita politica, ricoprendo la carica di gonfaloniere di giustizia ( capo del governo cittadino, aveva come insegna l'arme del popolo, croce rossa in campo bianco, ed era dotato di una propria forza armata) nel 1414, 1420, 1431.
Fu anche Podestà di Pistoia e vicario nel Mugello, oltre ad assolvere importanti ambascierie, tra cui quella a Siena nel 1409, e presso Ladislao Re di Napoli nel 1411, con cui concluse un trattato di pace vantaggioso per Firenze.
Partecipò attivamente alla vita politica, ricoprendo la carica di gonfaloniere di giustizia ( capo del governo cittadino, aveva come insegna l'arme del popolo, croce rossa in campo bianco, ed era dotato di una propria forza armata) nel 1414, 1420, 1431.
Fu anche Podestà di Pistoia e vicario nel Mugello, oltre ad assolvere importanti ambascierie, tra cui quella a Siena nel 1409, e presso Ladislao Re di Napoli nel 1411, con cui concluse un trattato di pace vantaggioso per Firenze.
Si sposò con Ginevra Strozzi ed ebbe due figli, Carlo (1394–1470) e Giannozzo (1396).
Ritiratosi in vecchiaia nei suoi possedimenti di Ponte a Signa, (tra cui la Torre) vi rimase fino alla morte nel 1446.
Ritiratosi in vecchiaia nei suoi possedimenti di Ponte a Signa, (tra cui la Torre) vi rimase fino alla morte nel 1446.
Fu sepolto nella chiesa di S.Martino a Gangalandi.
Il “Trattato del governo della famiglia”, a lui erroneamente attribuito, è una rielaborazione del terzo libro (Economicus) della “Familia” di L.B.Alberti.
Il “Trattato del governo della famiglia”, a lui erroneamente attribuito, è una rielaborazione del terzo libro (Economicus) della “Familia” di L.B.Alberti.