Giampiero Becherelli, cenni biografici
Nasce a Lastra a Signa (Firenze) in Via De Amicis il 19 Agosto 1929 da Renzo e Mina Romoli.
Suo padre, di spiccata personalità, è attivissimo dirigente dell’associazionismo locale, durante il fascismo tiene i contatti con Giovanni Gronchi ed altri per gettare le basi di un futuro partito di ispirazione cattolica;
infatti, attuerà queste direttive organizzando i partigiani, co- fondando il C.L.N. delle Signe e formando la Sezione D.C. di Lastra.
In questo clima matura Giampiero che si formerà un carattere forte e deciso, parteciperà alla Resistenza e sarà dirigente della D.C. lastrigiana.
Fin da ragazzo ha fatto parte della Compagnia filodrammatica “Controcorrente” molto apprezzata, diretta dal padre grande attore, che gli trasmette, con gli altri valori, quello per il teatro che si rivelerà determinante per il suo futuro.
Infatti lascia gli studi di Ingegneria per dedicarsi completamente al teatro.
Frequenta per breve tempo l’Accademia di Arte Drammatica di Roma dove si perfeziona con Sergio Tofano.
Nel 1960 forma una sua compagnia e debutta da professionista a Bologna in ZOO DI VETRO.
Dopo questo felice debutto, si pone subito all’attenzione delle Compagnie primarie per le indiscutibili grandi doti: voce bellissima potente e duttile, interprete profondo, bella presenza scenica, molta comunicativa , dote questa piuttosto rara soprattutto oggi, dove alle qualità di attore si preferisce la notorietà, magari raggiunta attraverso qualche fiction televisiva o addirittura con qualche isola dei cosiddetti famosi.
Viene subito scritturato nelle migliori compagnie formate da i più grandi attori: Renzo Ricci, Eva Magni, Nino Besozzi, Umberto Melnati, Evi Maltagliati, Gianni Santuccio, Valeria Moriconi, Mariangela Melato, Diana Torrieri, Laura Adani, Paola Borboni, Aroldo Tieri, Giuliana Lojodice, Gianrico Tedeschi, Alberto Lupo, Elena Zareschi, Giulio Bosetti ed altri, fino al ruolo di primo attore con Lilla Brignone e Anna Miserocchi.
Oltre che nelle compagnie “private” è scritturato dai vari Teatri Stabili :Firenze, Trieste, Bologna, L’Aquila e il “Piccolo” di Milano con Strehler.
E’ presente nei maggiori teatri italiani e stranieri con tournèe in prestigiose produzioni a Parigi, Vienna, Berlino, Budapest, Belgrado e New York.
Attore versatile ha fatto parte anche della compagnia di Operette di Sandro Massimini ed ha partecipato al festival di Trieste ne l’ACQUA CHETA e ne LA PRINCIPESSA DELLA CZARDAS.
Contemporaneamente al lavoro di palcoscenico è stato presente alla Radio per un cinquantennio, da quando Umberto Benedetto lo chiamò nella Compagnia di Radio Firenze in tantissime commedie, riviste, rubriche, nella popolarissima trasmissione “Il grillo canterino” e nell’Approdo letterario, attore fisso per le insuperabili dizioni poetiche.
Ha preso parte a sceneggiati televisivi e ad alcuni films, fra questi : FANTASMA D’AMORE di Dino Risi, LA RAGAZZA DI BUBE di Luigi Comencini, GIUSEPPE VERDI di Renato Castellani.
Ha fondato il festival del teatro a Borgio Verezzi, appuntamento estivo di richiamo.
Ha creato e diretto per alcuni anni il teatro Shalom di Empoli.
Abbandonate quasi definitivamente le scene dopo Faust II col Piccolo di Milano, ritorna con LE ULTIME LUNE e con il recital/testamento IO E LA MIA OMBRA.
Si dedica alla regia e soprattutto alla seconda passione : lo scrivere.
Ha pubblicato TRIESTE IL MIO CUORE, IL MIO MALE – L’ECO VERSO SERA – L’ALBERO DEI DIOSPERI – LE COSE PERDUTE.
Scrittore godibilissimo e comunicativo, così come lo è stato da attore, riempie pagine di ricordi, di sogni, di immagini, che fanno riemergere struggenti atmosfere intrise di ironia o ti colpiscono nel profondo come nel capitolo dedicato al padre “Quando la folgore schiantò l’albero e lo imbalsamò”.
Scrive Strehler nella prefazione a L’ECO VERSO SERA : "Lo amo come attore e ora come scrittore".
Ottiene vari riconoscimenti fra i quali il Fiorino per la narrativa nel 1994 e il Boncompagno
da Signa nel 2007 dove lo abbiamo ancora applaudito ne LA MOGLIE INFEDELE di Garcia Lorca e ne L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA di Pirandello.
Incontrare Giampiero è sempre piacevole, dopo il primo impatto si fa subito strada e affiora la simpatia umana, il senso profondo dell’umorismo, la cultura e , cosa rara nel mondo “ruffiano” del teatro, l’obbiettività dei giudizi , la fermezza nel professare le proprie idee e il calore con il quale le difende, tutte qualità che lo rendono un conversatore affascinante.
ma soprattutto ricorda con particolare piacere la creazione del teatro Shalom a Empoli privo di tutto e felicemente decollato con la sua direzione e con il coinvolgimento di parenti ed amici, amici anche nel mondo teatrale, dove era riuscito a convincere i colleghi e gli amministratori delle compagnie a favorire la presenza degli spettacoli a condizioni vantaggiose per lo Shalom.
A differenza di tanti ex , non ama invece ricordare i tanti successi ottenuti in scena e non ha serbato nessuna recensione, solo un album di foto, fatto da ammiratori, che lo ritraggono in alcune rappresentazioni.
Queste mi servono per far riaffiorare alla memoria i ricordi personali.
Vedo Giampiero ne IL PASSATORE alla Fenice di Venezia in una bellissima scena che riscuoteva un meritatissimo applauso non solo dal pubblico, ma anche dai colleghi, fra i quali Gianni Santuccio che non mancava di seguirlo da dietro le quinte.
Il Tito Belcredi a fianco del grande Renzo Ricci in ENRICO IV.
L’applauso a scena aperta ricevuto alla Pergola in SPETTRI nella parte di Engstrand con la Brignone, Pagliai, Giovampietro e P.Gassman.
<iframe width="210" height="127" src="//www.youtube.com/embed/oHq5DE4SaVI" frameborder="0" allowfullscreen style="float:left; padding:9px;"></iframe>Altro grande successo ne LA DANZA DEL SERGENTE MUSGRAVE e poi ne I PARENTI TERRIBILI con la Brignone e Anna Miserocchi.
Sarebbe troppo lungo elencare la serie dei successi anche in ruoli non protagonistici.
Non ne vuole parlare, si limita a dirmi “non ho mai fatto uno spettacolo malvolentieri .
Mi sono sempre impegnato al massimo in tutti e ognuno mi ha sempre ripagato”.
E’ un po’ atipico che un attore che si racconta non ami parlare dei suoi successi, successi veri, come io stesso e tanti possono testimoniare.
E’ stato attore a tutto tondo ed ha spaziato dalla commedia al dramma alla tragedia, con escursioni nel teatro goldoniani, napoletano , fiorentino e nell’Operetta.
Ha lasciato le scene per motivi di salute, ma il teatro di oggi, non gli manca : “La stagione è cambiata.
Ma non è “L’inverno del nostro scontento”,la moglie, la famiglia, la casa, beni che da teatrante nomade avevo poco gustato, mi riempiono cuore e pensieri.
E giorni, e tempo, e vita”.
E’ "uscito di scena" in punta di piedi il 14 Giugno 2010 nella sua abitazione di Empoli e vogliamo ricordarlo con questa sua poesia tratta dalla raccolta “L’albero dei diospiri”
L’ultima maschera
Quando la morte mi avrà
strappato l’ultima maschera
e la terra vestito d’erba
ricordatemi solo
se il pensare a me
vi rasserena
ma cancellatemi subito
se appena vi pungessi
di malinconia
Vi amo così tanto
da non volere
allora che lo potrò
mai più rattristarvi
Giampiero Becherelli
By Mario Del fante