Lastrigiani ed ospiti illustri
Una lapide posta in via Arione, ricorda, tra il 1916 e il 1918, il soggiorno lastrigiano di Dino Campana.
Un periodo particolarmente difficile, nella travagliata vita del poeta.
All’inizio del 1917 s’era interrotto il burrascoso rapporto, durato circa un anno, con Sibilla Aleramo, e veniva respinta, visti i precedenti, l’ennesima richiesta d’arruolamento nell’esercito.
(Faceva seguito a un primo rifiuto avuto nel 1915, anno d’entrata in guerra dell’Italia).
La necessità d’un impiego poi, vanamente cercato in questi anni, contribuisce ulteriormente ad accrescere le difficoltà.
All’inizio del 1918 è ricoverato all’Istituto Fiorentino d’osservazione.
Successivamente, il 28 Gennaio, viene trasferito all’ospedale psichiatrico di Castel Pulci, presso Badia a Settimo.
Vi resterà fino al 1932, quando muore per una non meglio precisata “setticemia ”.
Sepolto inizialmente nel cimitero di S.Colombano, la salma del poeta è traslata nella Badia di Settimo nel 1942.
In seguito a vicende belliche, (crollo del campanile minato dai tedeschi che interessa la tomba) troverà nuova e definitiva sistemazione nel 1946, per iniziativa di Piero Bargellini.
L’autore dei “Canti orfici” era nato a Marradi (Fi), nel 1885.
Già nel 1900, per disturbi nervosi, lascia il ginnasio al Convitto Salesiano di Faenza, per proseguire privatamente gli studi a Marradi.
Gli è diagnosticato uno stato di “esaltazione psichica”.
Nel 1903 supera gli esami d’ammissione alla terza liceo nel collegio D’Azeglio di Torino, e l’anno successivo è al corso di Chimica all’università di Bologna.
Nel 1906 un primo ricovero nel manicomio, conseguenza delle numerose liti in cui è coinvolto e della vita errabonda che conduce.
Interrotti gli studi viaggia in Svizzera e Francia, poi s’imbarca a Genova e visita l’Argentina, dove svolge i più disparati mestieri per vivere.
Torna in Europa imbarcandosi clandestinamente su un mercantile diretto in Russia, e prima di tornare a Marradi nel 1909, si sposta in Olanda, Belgio, e Francia.
Tra crisi nervose e periodi di relativo benessere, Campana alternerà la ripresa degli studi a frequenti spostamenti.
Pellegrinaggio a La Falterona e La Verna, (a piedi da Marradi) la Sardegna, Piemonte e Liguria,ecc.
Infine il biennio “lastrigiano”, inizialmente ricordato.
Data ultima modifica:
02 febbraio 2018
Dino Campana, cenni biografici
Una lapide posta in via Arione, ricorda, tra il 1916 e il 1918, il soggiorno lastrigiano di Dino Campana.
Un periodo particolarmente difficile, nella travagliata vita del poeta.
All’inizio del 1917 s’era interrotto il burrascoso rapporto, durato circa un anno, con Sibilla Aleramo, e veniva respinta, visti i precedenti, l’ennesima richiesta d’arruolamento nell’esercito.
(Faceva seguito a un primo rifiuto avuto nel 1915, anno d’entrata in guerra dell’Italia).
La necessità d’un impiego poi, vanamente cercato in questi anni, contribuisce ulteriormente ad accrescere le difficoltà.
All’inizio del 1918 è ricoverato all’Istituto Fiorentino d’osservazione.
Successivamente, il 28 Gennaio, viene trasferito all’ospedale psichiatrico di Castel Pulci, presso Badia a Settimo.
Vi resterà fino al 1932, quando muore per una non meglio precisata “setticemia ”.
Sepolto inizialmente nel cimitero di S.Colombano, la salma del poeta è traslata nella Badia di Settimo nel 1942.
In seguito a vicende belliche, (crollo del campanile minato dai tedeschi che interessa la tomba) troverà nuova e definitiva sistemazione nel 1946, per iniziativa di Piero Bargellini.
L’autore dei “Canti orfici” era nato a Marradi (Fi), nel 1885.
Già nel 1900, per disturbi nervosi, lascia il ginnasio al Convitto Salesiano di Faenza, per proseguire privatamente gli studi a Marradi.
Gli è diagnosticato uno stato di “esaltazione psichica”.
Nel 1903 supera gli esami d’ammissione alla terza liceo nel collegio D’Azeglio di Torino, e l’anno successivo è al corso di Chimica all’università di Bologna.
Nel 1906 un primo ricovero nel manicomio, conseguenza delle numerose liti in cui è coinvolto e della vita errabonda che conduce.
Interrotti gli studi viaggia in Svizzera e Francia, poi s’imbarca a Genova e visita l’Argentina, dove svolge i più disparati mestieri per vivere.
Torna in Europa imbarcandosi clandestinamente su un mercantile diretto in Russia, e prima di tornare a Marradi nel 1909, si sposta in Olanda, Belgio, e Francia.
Tra crisi nervose e periodi di relativo benessere, Campana alternerà la ripresa degli studi a frequenti spostamenti.
Pellegrinaggio a La Falterona e La Verna, (a piedi da Marradi) la Sardegna, Piemonte e Liguria,ecc.
Infine il biennio “lastrigiano”, inizialmente ricordato.
Data ultima modifica:
02 febbraio 2018