La tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia. Alessandro De Gubernatis, Lastra a Signa (1894)

Filastrocche, esercizi di memoria e scioglilingua 9/13 - Tradizioni popolari di Santo Stefano a Calcinaia


TRADIZIONI POPOLARI DI S. SYRPANO DI CALCINALA E la camicia non Š il giubbone. E il giubbone non Š la camicia, La roba biancaU un Š bigia, Bigia la un Š bianca, . . Lo sgabello non Š panca, La panca non Š sgabello, E l'incudine non Š il martello, E il martello non Š l'incudine. E le molle non son umide, E umide sian le molle. E gli agli non son cipolle. E cipolle non son agli. E gli stacci non son tagli. !1 ú Caterina padrona. La donna Simona. Che impari a favellare; Lettere vo' mandare Allo zio di Bologna; Dirgli che mi bisogna Un po' di refe curato. E dirgli al sor Giuliano, Lo stagno non Š netto, Neppure la cucina: Madonna Caterina E fila poco. Vai nel canto ili fw~c,j A leccar la padella, Guarda se questa Š bella 0 villanaccia! Bada ch'io non ti faccia 0 di sputare in faccia, Il tuo marito un teo, Tuo padre Š un Matteo E vai a San Miniato. lo Voi rei morir e nen torr. .i 1,j lire, Vorrei veder chi mi piango :. chi rido.



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