Dizionario geografico fisico storico della Toscana (Emanuele Repetti, anno 1833)
SAN ROMOLO A SETTIMO nel Val d’Arno fiorentino.
Chiesa parrocchiale posta sopra la sommità di un poggio omonimo detto anche il poggio di Marliano sul confine e a libeccio della pieve di S. Giuliano a Settimo, nella Comunità e circa due miglia a ostro della Lastra a Signa, già di quella della Casellina e Torri, Giurisdizione del Galluzzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Il poggio di S. Romolo a Settimo posto sopra Gangalandi trovasi fra quelli del Malmantile e di Mosciano i quali separano il Val d’Arno fiorentino dalla Val di Pesa, ad una elevatezza di 487 braccia sopra il livello del mare, calcolato dal Padre Inghirami dalla sommità del campanile di detta chiesa.
Costì nel claustro di S. Romolo a Settimo nel febbraio del 1200 il conte Rinaldo figlio del primo letto del Conte Alberto di Vernio, si sottoscrisse alla convenzione stata già approvata dal padre e dal di lui fratello conte Maghinardo con la quale quei dinasti rinunziarono a ogni giurisdizione e difesa del castello, territorio, e uomini di Semifonte.
Anche più noto è il poggio di S. Romolo a Settimo per aver dato motivo al poeta e pittore Lorenzo Lippi di scrivere il suo famigerato poema bernesco il Malmantile Riconquistato che, a confessione dell’autore, ideò mentre egli oziava nella villa vicina della Mazzetta, allora di proprietà del noto architetto fiorentino Alfonso Parigi.
Una più antica casa di campagna posta nello stesso popolo di S. Romolo ora posseduta dalla nobil famiglia Della Bella innanzi che i Ghibellini vittoriosi alla battaglia di Montaperto, dopo aver rovesciato il governo guelfo di Firenze, distruggessero nel suo contado fra molte altre anche codesto resedio signorile.
(P . ILDEFONSO , Deliz. degli Eruditi Toscani, Vol. VII.)
La parrocchia di S. Romolo a Settimo nel 1833 contava 253 abitanti.
SAN ROMOLO A SETTIMO
SAN ROMOLO A SETTIMO nel Val d’Arno fiorentino.
Chiesa parrocchiale posta sopra la sommità di un poggio omonimo detto anche il poggio di Marliano sul confine e a libeccio della pieve di S. Giuliano a Settimo, nella Comunità e circa due miglia a ostro della Lastra a Signa, già di quella della Casellina e Torri, Giurisdizione del Galluzzo, Diocesi e Compartimento di Firenze.
Il poggio di S. Romolo a Settimo posto sopra Gangalandi trovasi fra quelli del Malmantile e di Mosciano i quali separano il Val d’Arno fiorentino dalla Val di Pesa, ad una elevatezza di 487 braccia sopra il livello del mare, calcolato dal Padre Inghirami dalla sommità del campanile di detta chiesa.
Costì nel claustro di S. Romolo a Settimo nel febbraio del 1200 il conte Rinaldo figlio del primo letto del Conte Alberto di Vernio, si sottoscrisse alla convenzione stata già approvata dal padre e dal di lui fratello conte Maghinardo con la quale quei dinasti rinunziarono a ogni giurisdizione e difesa del castello, territorio, e uomini di Semifonte.
Anche più noto è il poggio di S. Romolo a Settimo per aver dato motivo al poeta e pittore Lorenzo Lippi di scrivere il suo famigerato poema bernesco il Malmantile Riconquistato che, a confessione dell’autore, ideò mentre egli oziava nella villa vicina della Mazzetta, allora di proprietà del noto architetto fiorentino Alfonso Parigi.
Una più antica casa di campagna posta nello stesso popolo di S. Romolo ora posseduta dalla nobil famiglia Della Bella innanzi che i Ghibellini vittoriosi alla battaglia di Montaperto, dopo aver rovesciato il governo guelfo di Firenze, distruggessero nel suo contado fra molte altre anche codesto resedio signorile.
(P . ILDEFONSO , Deliz. degli Eruditi Toscani, Vol. VII.)
La parrocchia di S. Romolo a Settimo nel 1833 contava 253 abitanti.