Disegno tratto da “L’illustrazione italiana” e dedicato allo sciopero delle trecciaiole del 1896
Disegno tratto da “L’illustrazione italiana” e dedicato allo sciopero delle trecciaiole del 1896
Disegno tratto da “L’illustrazione italiana” e dedicato allo sciopero delle trecciaiole del 1896
Stemma del Comune di Sesto Fiorentino
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Stemmi del Comune di San Casciano
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Diari lastrigiani

1896,la lotta delle trecciaiole,24 Maggio:Sesto, Montelupo, San Casciano,il fermento non si placa



(17 giugno 2016 - 26 agosto 2016)

Adunanza della Camera di Commercio del 22 Maggio 1896

Le deliberazioni prese Riunita alla Sala Borsa di Firenze, messi tutti d’accordo , fattorini e Negozianti, fu deliberato fra l’altro:

1) Prezzo minimo della fattura di cappelli di Firenze di paglia: 0,30 £ il N° 12 e 0,10 £ per ogni giro progressivo fino al N° 15 e 0,07 £ per ogni giro fino al N° 20 e quanto alle trecce, non potendo stabilire in questa sede, stabilisce un aumento proporzionale a quello dei cappelli.
 2) Sopprimere i fattorini e le fattorine secondari in modo che le lavoranti siano in rapporto diretto con il binomio fattorino-negoziante, ovvero con chi dovrà consegnare ai negozianti esportatori.
3) Creare un fondo sociale per sottoscrizione onde procurare il lavoro alle nostre operaie sia di trecce che di cappelli e di aprire subito una nota di acquisti di manufatti.

Fieramosca 24 Maggio 1896 2^ parte Sesto F.no (23 Maggio ore 12)

- 2500 Trecciaiole da stamani stazionano davanti al Municipio in attesa che vengano loro esposte le deliberazioni della Camera di Commercio.
Le dimostranti hanno 7 bandiere con su scritto “L’Unione fa la Forza”.
Alle 10, stanche di attendere, si danno a percorrere in fila serrata le vie del paese.
Si teme che debbansi ripetere i disordini dei fatti di ieri.
Ma pare che le trecciaiole abbiano capito che le cause non si vincono con gli atti vandalici.
Tornate ancora al Comune, il Sindaco Ing. A. Corsi ha fatto loro un discorso invitandole alla calma.
Applausi.
Le trecciaiole accettano l’invito del Sindaco che le incoraggia a tornare alle loro case: le decisioni della Camera di Commercio danno garanzia che il loro interesse verrà tutelato.
Tutte a casa, o quasi, ma il fermento ancora affiora qua e là.
Non ha fatto ritorno alla città una compagnia del 68° che ha pernottato a Sesto nelle Scuole Comunali.

San Casciano 23 Maggio (ore 17) l’agitazione delle trecciaiole
E’ giunto un nugolo di scioperanti Trecciaiole dal Galluzzo e San Casciano, si sono incontrate ed hanno manifestato insieme percorrendo il paese gridando “Vogliamo aumento di mercede”.
Presero parte ai disordini 500 donne con bandiere.
Nel momento in cui scrivo la riunione si è sciolta.
Furono strappate molte trecce dinanzi alla fabbrica Bandini.
La polizia riesce a far chiudere dalla truppa gli sbocchi delle strade.
Alle scioperanti del Galluzzo fu distribuito vitto e vino a spese del Comune.
Parlò incitando alla calma l’assessore Pierozzi.
Lo sciopero procede senza far prevedere disordini.
Pur tuttavia ecco cosa riporta il cronista
I disordini della Ginestra – A San Cresci – i fattorini - Per le sobillatrici – le Cenciaiole

Peretola (23 Maggio sera)
Anche a San Cresci pare che il malcontento aumenti, tanto è vero che da Campi vi si è recato il Delegato Talin.
Nei pressi di San Donnino – in previsione dei disordini – il suddetto si trova con una Compagnia del 68° insieme al Delegato Fedele, al Maggiore cav. Cossu.
E’ giunta notizia che alla Ginestra, sopra Signa (Lastra a Signa n.d.r.), sono scoppiati seri disordini in conseguenza dello sciopero delle trecciaiole che anche colà sono in numero considerevole.
Vi è stato inviato uno squadrone di Cavalleria Montebello.
 L’aiutante Ten. Giannuzzi si è recato in varie località ove sono dislocatii reparti di truppa.
Dall’Autorità sono state prese le misure nel caso che alcune donne continuino ad eccitare le compagne a continuare lo sciopero.
Lunedì, molto probabilmente, i fattorini cominceranno a distribuire la paglia a coloro che vorranno riprendere il lavoro della treccia.
Sarà allora il caso di vedere se le trecciaiole avranno cambiato idea, per ora prevale la determinazione di mantenere viva l’agitazione e di non accettare le proposte deliberate.
Si parla di un probabile sciopero di cenciaiole a Prato a causa della meschina mercede.

IL MANIFESTO del SINDACO di BROZZI
Il Sindaco di Brozzi ha pubblicato un manifesto in cui si rendono note le deliberazioni prese ieri dai negozianti nell’adunata di ieri.
Aggiunge inoltre: Cittadini.
Mai in contingenze simili si potè più celermente raggiungere risultati concreti.
Al bisogno del momento si è provveduto.
L’attività, lo zelo, il buon volere dei vostri rappresentanti e delle Autorità che a loro furono larghe di aiuto, non verranno meno – ne siamo certi – ed approderanno a risultati tali da soddisfare le vostre giuste aspirazioni.
Se, in questa opera di pacificazione e di benessere, le suddette autorità saranno coadiuvate da voi col dimostrarvi calmi, col riprendere il lavoro, fidenti che l’opera di coloro che si adoprano in vostro favore, si otterrà risultato soddisfacente: non sarà tollerata ogni ulteriore pubblica manifestazione, e peggio ogni atto extra legale.
Certi atti non possono che paralizzare l’opera dei vostri rappresentanti e ridondare ai danni vostri.
Il vostro senno in tante occasioni addimostrato mi è “arra” sicura che le mie parole non cadranno nel vuoto, e che ritornati ala calma vorrete con questa contribuire efficacemente al conseguimento totale delle vostre aspirazioni.

(Il sindaco Cecchi)

Lo sciopero di Montelupo e Capraia (Montelupo 23 Maggio sera)
Ieri sera le trecciaiole di Montelupo, Saminiatello, Camaioni e Capraia, qui convenute, dopo aver percorso più volte il paese, si son recate alla stazione ad attendere il treno delle 6 da Firenze.
Diversi noti negozianti furono circondati dal popolo ed accompagnati in paese insieme ad urli e fischi e qualche grido di “abbasso gli sfruttatori”.
Indi la manifestazione imponente recatasi al Comune per reclamare pane e lavoro, ebbe dal Sindaco Viviani la promessa che domani sarà distribuito qualche soccorso.
Il fermento è di nuovo in crescita.

Capraia. 23 Maggio - sera -
Le trecciaiole di Capraia hanno inviato all’on. Niccolini il seguente dispaccio: “Trecciaiole di Capraia aderenti allo sciopero, biasimano indifferenza da deputato,
Autorità locale, applaudono vostra opera civile conciliatrice”.
Nella dimostrazione di stasera, oltre diverse bandiere le donne avranno cartelli con su scritto “Pane e Lavoro”.

Le Fabbriche di San Jacopino, alle fabbriche Ballerini e Kessler il lavoro ha ripreso nel pomeriggio.

Continua la sorveglianza da parte della Forza agli ordini del cav. Cammarota.
Il Brigadiere Mancini - In questi giorni di disordini nei nostri dintorni, era corsa insistenza la voce fosse stato assalito a San Piero a Ponti da una turba di dimostranti, disarmato e ferito gravemente.
La voce non ha alcuna base di verità.
In quella località dicemmo che una guardia di P.S. venne, è vero, disarmata dai tumultuanti, ma il brigadiere Mancini, che si è trovato nel luogo dei disordini alla dipendenza del cav. Gotti, non fu passivo di alcuna violenza.

N.B.
Come letto nelle varie cronache di queste due puntate, il tumulto delle trecciaiole lo troviamo protagonista delle dimostrazioni in altri comuni, anche lontani.
E’ la prova lampante dell’esistenza di una realtà compatta che rende solidali;
una realtà che con grande dignità (eccola forse la miglior caratterizzazione della folla urlante e cenciosa) sopporta lo “sfruttamento” da parte dei fattorini e dei negozianti-imprenditori.
Questa mitica parola (sfruttamento) è la più adatta per descrivere le cause della miseria delle scioperanti, ma i tempi non la permettevano, salvo il fatto che potevi tranquillamente essere tacciato come sovversivo.
Quella parola comparve pochissime volte sui cartelli delle trecciaiole.
In tal caso gli agenti sequestravano i cartelli incriminati ammonendo le compagne a che il tutto non ripetesse.

A cura di:Renzo Bernardi




Disegno tratto da “L’illustrazione italiana” e dedicato allo sciopero delle trecciaiole del 1896
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