Diari lastrigiani
Settignano 26 Maggio (sera) Qui a Settignano, un paese cosi pacifico e ridente, poco mancò che accadessero dei guai serissimi.
Un fattorino di Fiesole, recatosi presso alcune trecciaiole, ebbe a rivolgere loro delle parole sprezzanti.
Ne nacque un po’ di fermento: l’incauto fattorino fu accerchiato, ingiuriato e costretto ad allontanarsi, dopo aver lasciato un sacco di paglia che venne incendiato.
Dopo questo fatto l’Autorità pensò bene di inviare un Delegato e delle guardie.
Gli agenti rimasero in paese anche la notte, ma purtroppo non mantennero il contegno corretto che avevano tenuto durante il giorno e ciò alcuni vogliono attribuire a soverchie libagioni fatte.
Si vollero sciogliere dei piccoli capannelli di onesti operai che frescheggiavano dopo il lavoro e si usarono anche delle misure provocanti con un povero operaio.
Ne nacque da ciò del malumore assai grave, ma per intromissione del Delegato e dei signori Fanelli, Focardi, Nardi e Ronzi, tornò presto la calma.
Fieramosca 29 Maggio 1896
Gli strascichi dell’agitazione delle trecciaiole Notizie da San Casciano e da Empoli
San Casciano 27 maggio (sera)
Un gentile amico di un vicino paese (Bargino) mi comunicò che, inattese, sarebbero giunte da Mercatale circa 60 scioperanti con bandiera che furono accolte con entusiasmo da tutti quei buoni villici.
A queste si unirono quelle di Montefiridolfi percorsero l’intero paese gridando “Abbasso i Fattorini – Viva l’Unione – vogliamo Pane e Lavoro” e bruciando moltissime trecce e paglia.
Dopo un’ora circa tutto era finito.
Per quanto la Polizia non si trovasse sul posto non ci fu da deplorare il minimo incidente.
Qui lo sciopero continua molto calmo.
Si dice che domani abbia da riaprire la fabbrica Baldini e che verranno distribuite pure le manate con l’aumento dato in altre località e si crede che tutte le trecciaiole tornino al lavoro.
Così anche per i villaggi limitrofi.
Vedremo!
Empoli 27 Maggio (sera)
In seguito alle dimostrazioni di ieri l’altro, che terminò senza spiacevoli incidenti, l’Autorità di P.S. ha fatto dalle 2 alle 4 una ventina circa di arresti.
Fra questi vi sarebbero dei socialisti che eran là per raccomandare la calma ed indurre i dimostranti a sciogliersi per evitare una collisione dalle conseguenze funeste.
Parlò Bertelli: ascoltatissimo, invitò la folla a disperdersi; inoltre un Capitano di Fanteria del 5° richiese al Bertelli di intromettersi per riportare la calma.
Oggi la Confraternita della Misericordia ha distribuito per 250 £ di pane.
Ancora l’agitazione delle trecciaiole Da Limite sull’Arno ci telegrafano:
E’ stato già preso un ottimo provvedimento per regolare la riattivazione del lavoro delle trecciaiole.
La Giunta comunale di Capraia e Limite ha radunato i fattorini perché incominciassero la distribuzione della paglia.
Il Comune vi concorrerà.
Si approvano il contegno e l’interessamento dell’Autorità municipale.
Sono vivamente attesi ulteriori provvedimenti della Camera di Commercio.
Fieramosca 30 Maggio 1896
Strascichi dell’agitazione
Empoli 28 Maggio (sera)
Nella notte di lunedì per i disordini avvenuti, vennero tratti in arresto da molti Carabinieri e soldati di fanteria, che formavano dei cordoni alle abitazioni degli arrestati, certi Giuseppe Bertelli, Santini Ezio, Borghesi Adolfo, Piacentini Adolfo, Bezzi Paolo, Rigoli Ricciotti, Tani Luigi, Tani Federigo, Marzocchini Giuseppe, Malvolti Alfredo, Scarpellini Giuseppe, Santini Giuseppe, Giunti Duilio, Frosini Emilio di S. Maria.
Nella notte di martedì si procedè all’arresto di certo Corti Ugo di Empoli.
Per tutelare l’ordine pubblico si trovano quaggiù a Empoli due compagnie di fanteria e 50 uomini di cavalleria sotto il comando del Ten. Col. G.B. Tosini, e molti Carabinieri comandati dal Cap. dell’Arma.
Oggi, temendosi disordini, per ordine delle autorità di PS, molte pattuglie vigilavano nelle campagne circostanti e all’entrate del paese, perché soltanto alla spicciolata entrassero le persone.
Avendo il Prefetto della Provincia proibito processioni ed assembramenti, il Partito Clericale di Empoli sta facendo delle firme per ottenere il permesso affinché abbia luogo la processione del Corpus Domini.
Nel vicino Comune di Vinci, le trecciaiole, riunitesi in massa, si recarono per protestare dal Sindaco avv. Martelli che, trovate giuste le loro lagnanze, chiamò due fattorini per persuaderli ad aumentare alle dimostranti la scarsa mercede.
I fattorini, rifiutandosi di aumentare il prezzo, addussero a pretesto che il lavoro di esse era pessimo; le quali parole, avendole uno di loro ripetuto alle dimostranti, quelle si scagliarono contro il fattorino e lo percossero.
Quindi portarono dei cappelli di paglia al Segretario Comunale, perché li inviasse alla Camera di Commercio per constatare se valessero quanto quelli delle altre trecciaiole.
Fieramosca 5 Giugno 1896
Dopo lo sciopero delle trecciaiole San Casciano 4 Giugno
Credevo che dopo lo sciopero, del quali vi tenni informati, queste povere trecciaiole avessero raggiunto, anche solo in parte i loro desideri; ma ahimè ritornata la calma ordinaria esse sono tuttora allo stesso stato, per non dir peggiore.
Le tante fallaci promesse che furono fatte dall’Autorità locali nei giorni in cui queste misere proletarie, spinte dalla miseria e dalla fame, emisero unanime il grido “Pane e Lavoro” e scapigliate percorsero tutto il paese tumultuando sono svanite come nebbia al vento.
La fabbrica Bandini resta chiusa e da nessun altro è stata fatta alcuna distribuzione di Manate.
Ed è assodato che quando queste saranno distribuite verrà dato loro nemmeno quel promesso aumento di 10 centesimi per treccia, ciò che si da negli altri paesi.
Fieramosca 6 Giugno1896
Per le trecciaiole Ieri l’altro, a cura della Camera del Lavoro e presieduta da tre rappresentanti di questa ebbe luogo in Peretola un’adunanza in cui furono gettate le basi di n’altra Cooperativa per le trecciaiole.
Intervennero oltre 400 donne.
La discussione fu breve ed animata.
Fu stabilito di nominare una Commissione per compilare uno Statuto e di obbligare le aderenti alla Cooperativa a pagare £ 1 ciascheduna, come primo fondo sociale.
Una somma sarà offerta dalla Camera del Lavoro sulla sottoscrizione aperta a favore delle trecciaiole.
Erano degnamente rappresentati i borghi di Quaracchi, San D onnino e Petriolo.
L’adunanza venne tenuta nella sede della Corale: la sottoscrizione aperta ha raggiunto il fondo di £ 700.
Fieramosca 9 Giugno 1896
Ancora sulla questione delle trecciaiole.
Un’adunanza dei Negozianti
La Commissione costituita dai signori: Marchese Ippolito Niccolini, Ubaldo Mannori, Guido Sestini, Gustavo Ballerini, Oreste Cinelli e Cazi Anna, al seguito dell’Adunanza del 22 p.p, tenuta alla nostra Camera di Commercio, sotto la presidenza di Giorgio Niccolini, incaricata di far sottoscrivere le qualità delle trecce e cappelli, ai diversi negozianti per la nuova fabbricazione degli articoli suddetti, ha officiati per mezzo dei suoi rappresentanti, coloro i quali non avevano fin allora sottoscritto…
Hanno risposto positivamente le seguenti ditte:
R.A . Burghisser (Firenze);
Deanberg Bros. (idem);
F. Zinnemann (if );
F.lli Ballerini (id);
Conti e Mannozzi (id);
Zocchi e Figli (id);
O. Landstatter e F. (id);
Alvise Baur (id);
Brugginsor e C (id);
A. Weber (id);
B. Basso (id);
Olimpio Becagli (Petriolo);
F.lli Filippimi (Brozzi):;
Franceschini Pietro (S. Piero a Ponti):
Tesi Pietro (id);
Tozzi Adolfo (id);
Ciulli R. e Figlio (Signa);
Bonard Carlo (id);
Santini Tullio (Ponte a Signa);
Cozzi Amos (Pieve a Settimo);
Del Panta Antonino (Sesto);
Carmignani Leopoldo (Settimello);
Falzini Emilio (Prato);
Stagi Giocondo (Brozzi).
Si aspetta anche la risposta dei seguenti signori:
Taddei Gaetano (Firenze);
Finzi Alessandro (id);
Zecchi e C. (id);
Marniesi Felice(Signa);
Marinesi Lorenzo (id);
Taccetti Giuseppe (Ponte a Signa);
Colzi Giovanni (Signa);
Baldinotti Augusto (Brozzi);
Bacarelli Emilio (Poggio a Caiano);
Cappelli Leopoldo (Signa):
Tesi Ferdinando (Borgo S. Lorenzo).
NB:
Il vostro racconto, caro Fieramosca, e principalmente le misere cronache sui fatti marginali degli ultimi giorni, prima dello storico oblio, ci hanno reso possibile un’acquisizione di conoscenze così vasta sull’argomento da poter esprimere giudizi non trancianti, ma riflettuti.
In un passo dell’ultimo puntata, le trecciaiole ed il loro misero seguito vengono chiamati “Poveri Villici”.
L’espressione, o appellativo che dir si voglia, sono sorprendenti per come calzano a pennello e lasciano capire la situazione delle derelitte che sono consce della propria miseria e intravedono nella loro classe sociale quel simbolo di indigenza che purtroppo sarà sempre costretta a subire.
Siamo di fronte all’imperturbabilità della Storia prima dell’avvento delle grandi idee di emancipazione in soccorso di tanta povertà.
Che dire dei padroni, dei Negozianti, dei Fattorini e degli Imprenditori?
Essi, dicono, hanno a cuore il benessere delle classi meno abbienti, falsità su falsità: ogni gesto di meschina solidarietà ha già pronto un “back-present”.
Certamente amano, si fa per dire con ironia, quei poveri villici che gli portano quattrini; considerano il villico come un maialino, tenuto nel trogolo mentre si aspetta la sua crescita per poterlo sfruttare a dovere.
Una gita allo scannatoio ed avanti un altro, in barba alle promesse fatte che si stanno dileguando nel nulla.
E voi redattori del Fieramosca, di cui ho parlato?
Pur agendo da “reportage”, vi osservo in un crepuscolo lasciare andare una lacrima di commozione per lo stato delle trecciaiole e delle loro famiglie.
Sia questo il mio grido d’amore per la Libertà, la Giustizia e l’Uguaglianza.
A cura di:Renzo Bernardi
1896,la lotta delle trecciaiole, ultimi sussulti di una ribellione
(17 giugno 2016 - 26 agosto 2016)
Settignano 26 Maggio (sera) Qui a Settignano, un paese cosi pacifico e ridente, poco mancò che accadessero dei guai serissimi.
Un fattorino di Fiesole, recatosi presso alcune trecciaiole, ebbe a rivolgere loro delle parole sprezzanti.
Ne nacque un po’ di fermento: l’incauto fattorino fu accerchiato, ingiuriato e costretto ad allontanarsi, dopo aver lasciato un sacco di paglia che venne incendiato.
Dopo questo fatto l’Autorità pensò bene di inviare un Delegato e delle guardie.
Gli agenti rimasero in paese anche la notte, ma purtroppo non mantennero il contegno corretto che avevano tenuto durante il giorno e ciò alcuni vogliono attribuire a soverchie libagioni fatte.
Si vollero sciogliere dei piccoli capannelli di onesti operai che frescheggiavano dopo il lavoro e si usarono anche delle misure provocanti con un povero operaio.
Ne nacque da ciò del malumore assai grave, ma per intromissione del Delegato e dei signori Fanelli, Focardi, Nardi e Ronzi, tornò presto la calma.
Fieramosca 29 Maggio 1896
Gli strascichi dell’agitazione delle trecciaiole Notizie da San Casciano e da Empoli
San Casciano 27 maggio (sera)
Un gentile amico di un vicino paese (Bargino) mi comunicò che, inattese, sarebbero giunte da Mercatale circa 60 scioperanti con bandiera che furono accolte con entusiasmo da tutti quei buoni villici.
A queste si unirono quelle di Montefiridolfi percorsero l’intero paese gridando “Abbasso i Fattorini – Viva l’Unione – vogliamo Pane e Lavoro” e bruciando moltissime trecce e paglia.
Dopo un’ora circa tutto era finito.
Per quanto la Polizia non si trovasse sul posto non ci fu da deplorare il minimo incidente.
Qui lo sciopero continua molto calmo.
Si dice che domani abbia da riaprire la fabbrica Baldini e che verranno distribuite pure le manate con l’aumento dato in altre località e si crede che tutte le trecciaiole tornino al lavoro.
Così anche per i villaggi limitrofi.
Vedremo!
Empoli 27 Maggio (sera)
In seguito alle dimostrazioni di ieri l’altro, che terminò senza spiacevoli incidenti, l’Autorità di P.S. ha fatto dalle 2 alle 4 una ventina circa di arresti.
Fra questi vi sarebbero dei socialisti che eran là per raccomandare la calma ed indurre i dimostranti a sciogliersi per evitare una collisione dalle conseguenze funeste.
Parlò Bertelli: ascoltatissimo, invitò la folla a disperdersi; inoltre un Capitano di Fanteria del 5° richiese al Bertelli di intromettersi per riportare la calma.
Oggi la Confraternita della Misericordia ha distribuito per 250 £ di pane.
Ancora l’agitazione delle trecciaiole Da Limite sull’Arno ci telegrafano:
E’ stato già preso un ottimo provvedimento per regolare la riattivazione del lavoro delle trecciaiole.
La Giunta comunale di Capraia e Limite ha radunato i fattorini perché incominciassero la distribuzione della paglia.
Il Comune vi concorrerà.
Si approvano il contegno e l’interessamento dell’Autorità municipale.
Sono vivamente attesi ulteriori provvedimenti della Camera di Commercio.
Fieramosca 30 Maggio 1896
Strascichi dell’agitazione
Empoli 28 Maggio (sera)
Nella notte di lunedì per i disordini avvenuti, vennero tratti in arresto da molti Carabinieri e soldati di fanteria, che formavano dei cordoni alle abitazioni degli arrestati, certi Giuseppe Bertelli, Santini Ezio, Borghesi Adolfo, Piacentini Adolfo, Bezzi Paolo, Rigoli Ricciotti, Tani Luigi, Tani Federigo, Marzocchini Giuseppe, Malvolti Alfredo, Scarpellini Giuseppe, Santini Giuseppe, Giunti Duilio, Frosini Emilio di S. Maria.
Nella notte di martedì si procedè all’arresto di certo Corti Ugo di Empoli.
Per tutelare l’ordine pubblico si trovano quaggiù a Empoli due compagnie di fanteria e 50 uomini di cavalleria sotto il comando del Ten. Col. G.B. Tosini, e molti Carabinieri comandati dal Cap. dell’Arma.
Oggi, temendosi disordini, per ordine delle autorità di PS, molte pattuglie vigilavano nelle campagne circostanti e all’entrate del paese, perché soltanto alla spicciolata entrassero le persone.
Avendo il Prefetto della Provincia proibito processioni ed assembramenti, il Partito Clericale di Empoli sta facendo delle firme per ottenere il permesso affinché abbia luogo la processione del Corpus Domini.
Nel vicino Comune di Vinci, le trecciaiole, riunitesi in massa, si recarono per protestare dal Sindaco avv. Martelli che, trovate giuste le loro lagnanze, chiamò due fattorini per persuaderli ad aumentare alle dimostranti la scarsa mercede.
I fattorini, rifiutandosi di aumentare il prezzo, addussero a pretesto che il lavoro di esse era pessimo; le quali parole, avendole uno di loro ripetuto alle dimostranti, quelle si scagliarono contro il fattorino e lo percossero.
Quindi portarono dei cappelli di paglia al Segretario Comunale, perché li inviasse alla Camera di Commercio per constatare se valessero quanto quelli delle altre trecciaiole.
Fieramosca 5 Giugno 1896
Dopo lo sciopero delle trecciaiole San Casciano 4 Giugno
Credevo che dopo lo sciopero, del quali vi tenni informati, queste povere trecciaiole avessero raggiunto, anche solo in parte i loro desideri; ma ahimè ritornata la calma ordinaria esse sono tuttora allo stesso stato, per non dir peggiore.
Le tante fallaci promesse che furono fatte dall’Autorità locali nei giorni in cui queste misere proletarie, spinte dalla miseria e dalla fame, emisero unanime il grido “Pane e Lavoro” e scapigliate percorsero tutto il paese tumultuando sono svanite come nebbia al vento.
La fabbrica Bandini resta chiusa e da nessun altro è stata fatta alcuna distribuzione di Manate.
Ed è assodato che quando queste saranno distribuite verrà dato loro nemmeno quel promesso aumento di 10 centesimi per treccia, ciò che si da negli altri paesi.
Fieramosca 6 Giugno1896
Per le trecciaiole Ieri l’altro, a cura della Camera del Lavoro e presieduta da tre rappresentanti di questa ebbe luogo in Peretola un’adunanza in cui furono gettate le basi di n’altra Cooperativa per le trecciaiole.
Intervennero oltre 400 donne.
La discussione fu breve ed animata.
Fu stabilito di nominare una Commissione per compilare uno Statuto e di obbligare le aderenti alla Cooperativa a pagare £ 1 ciascheduna, come primo fondo sociale.
Una somma sarà offerta dalla Camera del Lavoro sulla sottoscrizione aperta a favore delle trecciaiole.
Erano degnamente rappresentati i borghi di Quaracchi, San D onnino e Petriolo.
L’adunanza venne tenuta nella sede della Corale: la sottoscrizione aperta ha raggiunto il fondo di £ 700.
Fieramosca 9 Giugno 1896
Ancora sulla questione delle trecciaiole.
Un’adunanza dei Negozianti
La Commissione costituita dai signori: Marchese Ippolito Niccolini, Ubaldo Mannori, Guido Sestini, Gustavo Ballerini, Oreste Cinelli e Cazi Anna, al seguito dell’Adunanza del 22 p.p, tenuta alla nostra Camera di Commercio, sotto la presidenza di Giorgio Niccolini, incaricata di far sottoscrivere le qualità delle trecce e cappelli, ai diversi negozianti per la nuova fabbricazione degli articoli suddetti, ha officiati per mezzo dei suoi rappresentanti, coloro i quali non avevano fin allora sottoscritto…
Hanno risposto positivamente le seguenti ditte:
R.A . Burghisser (Firenze);
Deanberg Bros. (idem);
F. Zinnemann (if );
F.lli Ballerini (id);
Conti e Mannozzi (id);
Zocchi e Figli (id);
O. Landstatter e F. (id);
Alvise Baur (id);
Brugginsor e C (id);
A. Weber (id);
B. Basso (id);
Olimpio Becagli (Petriolo);
F.lli Filippimi (Brozzi):;
Franceschini Pietro (S. Piero a Ponti):
Tesi Pietro (id);
Tozzi Adolfo (id);
Ciulli R. e Figlio (Signa);
Bonard Carlo (id);
Santini Tullio (Ponte a Signa);
Cozzi Amos (Pieve a Settimo);
Del Panta Antonino (Sesto);
Carmignani Leopoldo (Settimello);
Falzini Emilio (Prato);
Stagi Giocondo (Brozzi).
Si aspetta anche la risposta dei seguenti signori:
Taddei Gaetano (Firenze);
Finzi Alessandro (id);
Zecchi e C. (id);
Marniesi Felice(Signa);
Marinesi Lorenzo (id);
Taccetti Giuseppe (Ponte a Signa);
Colzi Giovanni (Signa);
Baldinotti Augusto (Brozzi);
Bacarelli Emilio (Poggio a Caiano);
Cappelli Leopoldo (Signa):
Tesi Ferdinando (Borgo S. Lorenzo).
NB:
Il vostro racconto, caro Fieramosca, e principalmente le misere cronache sui fatti marginali degli ultimi giorni, prima dello storico oblio, ci hanno reso possibile un’acquisizione di conoscenze così vasta sull’argomento da poter esprimere giudizi non trancianti, ma riflettuti.
In un passo dell’ultimo puntata, le trecciaiole ed il loro misero seguito vengono chiamati “Poveri Villici”.
L’espressione, o appellativo che dir si voglia, sono sorprendenti per come calzano a pennello e lasciano capire la situazione delle derelitte che sono consce della propria miseria e intravedono nella loro classe sociale quel simbolo di indigenza che purtroppo sarà sempre costretta a subire.
Siamo di fronte all’imperturbabilità della Storia prima dell’avvento delle grandi idee di emancipazione in soccorso di tanta povertà.
Che dire dei padroni, dei Negozianti, dei Fattorini e degli Imprenditori?
Essi, dicono, hanno a cuore il benessere delle classi meno abbienti, falsità su falsità: ogni gesto di meschina solidarietà ha già pronto un “back-present”.
Certamente amano, si fa per dire con ironia, quei poveri villici che gli portano quattrini; considerano il villico come un maialino, tenuto nel trogolo mentre si aspetta la sua crescita per poterlo sfruttare a dovere.
Una gita allo scannatoio ed avanti un altro, in barba alle promesse fatte che si stanno dileguando nel nulla.
E voi redattori del Fieramosca, di cui ho parlato?
Pur agendo da “reportage”, vi osservo in un crepuscolo lasciare andare una lacrima di commozione per lo stato delle trecciaiole e delle loro famiglie.
Sia questo il mio grido d’amore per la Libertà, la Giustizia e l’Uguaglianza.
A cura di:Renzo Bernardi