Diari lastrigiani Dicevamo dei circoli... I Circoli di Lastra a Signa
Ex Casa del Fascio, l'immobile fu costruito nella seconda metà degli anni ‘20 su progetto dell'architetto Adolfo Coppedè grazie al contributo dei lavoratori delle Signe ai quali veniva prelevata mensilmente una quota sulla busta paga.
Dopo l'8 settembre fu perciò naturale per la popolazione il desiderio di rientrarne in possesso della struttura, con la nascita della società ricreativa e assistenziale.
Gli anni ‘50 furono contraddistinti dalla tensione con il Ministero degli interni per i diritti sull'immobile, con tentativi di sgombero, interventi delle forze dell'ordine, occupazioni permanenti e richieste e concessioni di proroghe.
Poi, nel 1957, anche la società assistenziale e ricreativa si costituì con regolare atto notarile (notaio Ugolino Golini), si dette un proprio statuto e aderì alla nascente Arci.
Così iniziò ad essere luogo di aggregazione con un'intensa attività ricreativa e assistenziale dei cittadini di Ponte a Signa e dintorni: ciclismo con il G.S. Ponte a Signa, cinema estivo, sala da ballo, sede della Cgil, sede di attività politica del PCI.
Negli anni ‘60 nella gloriosa sala da ballo, con l'esplosione della musica leggera, si esibirono quasi tutti i maggiori gruppi e cantanti italiani dell'epoca compreso l'allora sconosciuto Lucio Dalla, e restò attiva fino alla fine degli anni sessanta.
Il 15 maggio 1963 venne autorizzata la vendita dell'immobile alla Società Ricreativa ed ebbe così inizio un percorso abbastanza lungo e complesso che, grazie anche al mutamento degli equilibri politici nazionali, consentirono al circolo di intraprendere una trattativa con l'Intendenza di Finanza per l'acquisto dell'immobile che si concluse nel 1971 con l'atto di compra-vendita.
Fra i vincoli inseriti nell'atto il divieto, pena la nullità, di svolgere qualsiasi attività politica all'interno dell'edificio.
L'acquisto, tuttavia, dette sicurezza al corpo sociale e gli anni ‘80 furono caratterizzati dall'attività di ricreazione, con la conversione della sala da ballo al liscio e l'attività di pizzeria nel fine settimana e nei festivi.
Contemporaneamente si rese necessario programmare una prima serie di interventi di restauro dell'immobile, che si concretizzarono nella prima metà degli anni ‘90.
Furono questi anni di volontariato pieno e di grandi soddisfazioni nell'attività di pizzeria e con lo sport, in modo particolare grazie alla squadra ciclistica.
Nel prosieguo degli anni purtroppo divenne evidente il declino dell'attività di ballo e l'invecchiamento della base sociale che, sommato al trasferimento dei più giovani in altre frazioni, portò a una naturale diminuzione dell'attività di volontariato che ha caratterizzato la fine degli anni ‘90.
Fu allora che, su sollecitazione dell'amministrazione comunale, l'assemblea dei soci decise all'unanimità di ospitare la nascente struttura denominata “Skolè - Casa dei bambini e delle famiglie” puntando ovviamente sulle nuove generazioni.
Per i soci più anziani non è stato facile adattarsi alla nuova soluzione ma tutto ciò ha permesso di intervenire sull'immobile con la definitiva messa in sicurezza dell'edificio ed il restauro completo degli interni.
Società Ricreativa Assistenziale Ponte a Signa "I Sindacati"
Via Spartaco Lavagnini, 6 – Lastra a Signa, Firenze
La Società Ricreativa e Assistenziale di Ponte a Signa ha sede da sempre nello storico palazzo detto “I Sindacati”.
La Società Ricreativa e Assistenziale di Ponte a Signa ha sede da sempre nello storico palazzo detto “I Sindacati”.
Ex Casa del Fascio, l'immobile fu costruito nella seconda metà degli anni ‘20 su progetto dell'architetto Adolfo Coppedè grazie al contributo dei lavoratori delle Signe ai quali veniva prelevata mensilmente una quota sulla busta paga.
Dopo l'8 settembre fu perciò naturale per la popolazione il desiderio di rientrarne in possesso della struttura, con la nascita della società ricreativa e assistenziale.
Gli anni ‘50 furono contraddistinti dalla tensione con il Ministero degli interni per i diritti sull'immobile, con tentativi di sgombero, interventi delle forze dell'ordine, occupazioni permanenti e richieste e concessioni di proroghe.
Poi, nel 1957, anche la società assistenziale e ricreativa si costituì con regolare atto notarile (notaio Ugolino Golini), si dette un proprio statuto e aderì alla nascente Arci.
Così iniziò ad essere luogo di aggregazione con un'intensa attività ricreativa e assistenziale dei cittadini di Ponte a Signa e dintorni: ciclismo con il G.S. Ponte a Signa, cinema estivo, sala da ballo, sede della Cgil, sede di attività politica del PCI.
Negli anni ‘60 nella gloriosa sala da ballo, con l'esplosione della musica leggera, si esibirono quasi tutti i maggiori gruppi e cantanti italiani dell'epoca compreso l'allora sconosciuto Lucio Dalla, e restò attiva fino alla fine degli anni sessanta.
Il 15 maggio 1963 venne autorizzata la vendita dell'immobile alla Società Ricreativa ed ebbe così inizio un percorso abbastanza lungo e complesso che, grazie anche al mutamento degli equilibri politici nazionali, consentirono al circolo di intraprendere una trattativa con l'Intendenza di Finanza per l'acquisto dell'immobile che si concluse nel 1971 con l'atto di compra-vendita.
Fra i vincoli inseriti nell'atto il divieto, pena la nullità, di svolgere qualsiasi attività politica all'interno dell'edificio.
L'acquisto, tuttavia, dette sicurezza al corpo sociale e gli anni ‘80 furono caratterizzati dall'attività di ricreazione, con la conversione della sala da ballo al liscio e l'attività di pizzeria nel fine settimana e nei festivi.
Contemporaneamente si rese necessario programmare una prima serie di interventi di restauro dell'immobile, che si concretizzarono nella prima metà degli anni ‘90.
Furono questi anni di volontariato pieno e di grandi soddisfazioni nell'attività di pizzeria e con lo sport, in modo particolare grazie alla squadra ciclistica.
Nel prosieguo degli anni purtroppo divenne evidente il declino dell'attività di ballo e l'invecchiamento della base sociale che, sommato al trasferimento dei più giovani in altre frazioni, portò a una naturale diminuzione dell'attività di volontariato che ha caratterizzato la fine degli anni ‘90.
Fu allora che, su sollecitazione dell'amministrazione comunale, l'assemblea dei soci decise all'unanimità di ospitare la nascente struttura denominata “Skolè - Casa dei bambini e delle famiglie” puntando ovviamente sulle nuove generazioni.
Per i soci più anziani non è stato facile adattarsi alla nuova soluzione ma tutto ciò ha permesso di intervenire sull'immobile con la definitiva messa in sicurezza dell'edificio ed il restauro completo degli interni.