Diari lastrigiani Dicevamo dei circoli...     Ieri e oggi anche a Lastra a Signa

L'A.R.C.I. dal 1955 al '66


Nel 1955 il Ministro Scelba firma il nuovo statuto dell'Enal, che non accoglie nessuna delle istanze di sua democratizzazione.

Matura così anche in quella parte del movimento associazionistico di sinistra l'idea di costituire una organizzazione nazionale di tutti i circoli, Case del popolo, SMS.

In Alcune province italiane si formano alleanze tra i circoli e nel 1956 si costituiscono in "Alleanza per la ricreazione popolare".

Un comitato nazionale di iniziativa promosso con particolare vigore dai circoli di Bologna, Firenze, Novara, Pisa e Torino indice il convegno "Per una convenzione nazionale della ricreazione".

Il convegno si svolge a Firenze e discute un documento preparato dal "Comitato d'iniziativa" dove viene constatato che
«manca un organismo nazionale il quale, al di sopra di ogni interesse di parte e compreso delle più profonde aspirazioni civili e culturali del popolo, rappresenti l´espressione democratica di quanto di vitale esiste in questo campo.
Manca cioè una organizzazione unitaria per la ricreazione dei lavoratori...».

La convenzione nazionale approva lo Statuto della costituenda Associazione Ricreativa Culturale Italiana ed elegge un Consiglio direttivo nazionale di 35 membri che rimarrà in carica fino alla convocazione del congresso nazionale.

La “Convenzione” è, nei fatti, il primo congresso nazionale dell'Arci.

La decisione di dar vita ad una organizzazione unitaria nel campo culturale e ricreativo non è solo legata al desiderio di contrastare le tendenze centralizzanti dell'Enal e di competere con la vasta azione svolta dai circoli confessionali e con le iniziative ricreative dei grandi complessi aziendali, ma anche allo sviluppo, iniziato verso la metà degli anni '50, di nuove possibilità di utilizzo del "tempo libero".

L'attività delle Case del popolo era allora caratterizzata dal lavoro partitico-sindacale e da iniziative promosse da "comitati per divertimenti".

Il tentativo di arricchire la capacità di iniziativa culturale dell'associazione inizia con la preparazione da parte dell'Arci, assieme alla “Società Umanitaria” di Milano di un convegno sul tempo libero.

L'Umanitaria, diretta dall'azionista Bauer, ha una storia incentrata sul rapporto con la cultura europea.

Al convegno partecipano intellettuali importanti come lo stesso Bauer, Mario Spinella, Doumazdier (sociologo francese).

L'Arci cerca anche di costruire, attraverso l´Umanitaria, un tavolo di incontro con le Acli, che infatti parteciperanno al convegno: è la prima occasione di incontro e dibattito con le Acli.

In questo periodo la vita dei circoli e delle Case del popolo risente dei mutamenti profondi in atto nel paese.

Il cosiddetto “miracolo economico”, pur caratterizzato da profondi squilibri, sperequazioni e contraddizioni economico-sociali, determina tuttavia un notevole sviluppo produttivo e l'espansione del lavoro terziario.

Aumenta il reddito procapite ed aumentano i consumi, in particolare quelli dei beni durevoli.

L'espandersi della motorizzazione privata e la televisione hanno conseguenze dirette sulle abitudini e sul costume della gente modificandoli sensibilmente.

Le trasformazioni tecnologiche da una parte e la ripresa del movimento sindacale dall'altra, portano alcuni risultati a favore dei lavoratori, come la riduzione dell'orario di lavoro a 40 ore settimanali e l´aumento dei salari fortemente corrosi dalla rapida crescita dell'inflazione.

L'Arci è impegnata a favorire l'apertura delle Case del popolo al nuovo rappresentato dai giovani.

Già verso la fine del 1960 era stata costituita la Cineteca e cominciava a consolidarsi un lavoro nel cinema.

Nel maggio 1961, con un Convegno organizzato a Firenze, l'Arci avvia un processo di elaborazione teso a sviluppare una propria iniziativa capace di contribuire al superamento della separazione esistente nel paese fra "la cultura dei semplici" e "la cultura degli intellettuali".

In quel contesto promuove una importante riflessione sulla definizione di "tempo libero", "tempo di non lavoro" e contemporaneamente un confronto e approfondimento con l´elaborazione teorica riferita a quel tema.

Siamo nel periodo in cui il teatro italiano viene fruito solo da un ristretto ceto sociale; la scuola media obbligatoria diventa norma di legge solo nel 1962.

Nel 1961 viene costituita l'ARTA (Associazione dei radio tele abbonati) con la quale inizia l´azione per arrivare alla riforma dalla Rai.

Nel 1962 l'Arta costituisce centri d'ascolto e il premio per le migliori produzioni televisive, che le consentiranno tra l´altro un rapporto positivo con gli operatori del settore.

Non si dimentichi che la prima rilevazione sui tempi di occupazione del telegiornale, da parte dei partiti di governo, e lo studio semiologia dei messaggi televisivi condotto da Umberto Eco, viene effettuata dal SAP, gruppo di ascolto Arci di Bologna.

Nel 1966, il IV Congresso stabilisce che l'Arci può dar vita a proprie Associazioni in settori specifici dell'attività culturale o ricreativa.




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