L'A.R.C.I. dal 1967 al '85
Nel 1967 viene costituita l'UCCA e comincia il lavoro di costruzione di Arci Sport che porterà, negli anni successivi, alla nascita di Arci Caccia e di Arci Pesca.
Nell'agosto del 1967, anche grazie all'impegno di Pietro Nenni, allora vicepresidente del Consiglio, giunge il riconoscimento ministeriale, mentre l´Associazione sta discutendo l'organizzazione di una struttura di servizio impresariale per gruppi teatrali di base presenti nell'Arci o collegati ad essa.
È per questo che, a Prato, viene organizzato un convegno, al quale partecipa anche Dario Fo, per discutere come agire per superare la grave chiusura elitaria e tradizionalista del teatro italiano.
L'Arci affronta il biennio ´68-´69 forte di una elaborazione che la rende sensibile e ricettiva alle tematiche che il movimento giovanile, poi operaio, di quegli anni porteranno avanti.
Per certi versi si potrebbe dire che l'Arci anticipa parte delle argomentazioni critiche contro la "cultura borghese" e a favore di una crescita culturale di massa.
Il giudizio che l'Arci esprime, già a metà degli anni sessanta, è deciso e pesantemente critico verso il mercato e l'industria culturale di quegli anni.
Nel cinema porta avanti una proposta di riforma, critica fortemente la distribuzione commerciale, continua la sua battaglia contro la censura.
In campo teatrale, già da alcuni anni ha promosso la nascita di gruppi teatrali (in particolare a Firenze e Perugia con i Cut) e di un nuovo pubblico fuori dalle sedi canoniche.
Il Convegno di Prato del 1967 registra l´incontro fra le formazioni e gli operatori teatrali cresciuti attorno all'Arci, le esperienze di nuovo teatro, tra cui quella di Dario Fo, da poco avviata a Milano in collaborazione con l'Arci della città.
Nasce da questo clima e da questi rapporti l'esperienza del circuito teatrale alternativo e si sviluppa la stagione dei cineforum.
Un´altra esperienza di grande interesse nell'azione culturale seppure limitatamente a alcune zone del paese, è quella che nasce attorno ai limiti della scuola dell'obbligo.
Dal 1968, anche grazie al contributo che viene dalle analisi di Don Milani, alcuni Comitati e circoli dell'Arci, soprattutto in Toscana e, in particolare Firenze, sperimentano forme di doposcuola.
Ad appena sei anni dall'estensione dell'obbligo scolare fino ai 14 anni di età, l'Istituzione Scolastica appare impreparata a rendere effettivo questo diritto, emarginando molti ragazzi, quasi sempre, di estrazione operaia o contadina.
L'Arci passa, rapidamente, dall'idea di estendere i doposcuola alla costruzione di occasioni e sedi di iniziativa per e con i ragazzi, capaci di fornire stimoli e esperienze che la scuola non può dare loro.
Nell'agosto del 1967, anche grazie all'impegno di Pietro Nenni, allora vicepresidente del Consiglio, giunge il riconoscimento ministeriale, mentre l´Associazione sta discutendo l'organizzazione di una struttura di servizio impresariale per gruppi teatrali di base presenti nell'Arci o collegati ad essa.
È per questo che, a Prato, viene organizzato un convegno, al quale partecipa anche Dario Fo, per discutere come agire per superare la grave chiusura elitaria e tradizionalista del teatro italiano.
L'Arci affronta il biennio ´68-´69 forte di una elaborazione che la rende sensibile e ricettiva alle tematiche che il movimento giovanile, poi operaio, di quegli anni porteranno avanti.
Per certi versi si potrebbe dire che l'Arci anticipa parte delle argomentazioni critiche contro la "cultura borghese" e a favore di una crescita culturale di massa.
Il giudizio che l'Arci esprime, già a metà degli anni sessanta, è deciso e pesantemente critico verso il mercato e l'industria culturale di quegli anni.
Nel cinema porta avanti una proposta di riforma, critica fortemente la distribuzione commerciale, continua la sua battaglia contro la censura.
In campo teatrale, già da alcuni anni ha promosso la nascita di gruppi teatrali (in particolare a Firenze e Perugia con i Cut) e di un nuovo pubblico fuori dalle sedi canoniche.
Il Convegno di Prato del 1967 registra l´incontro fra le formazioni e gli operatori teatrali cresciuti attorno all'Arci, le esperienze di nuovo teatro, tra cui quella di Dario Fo, da poco avviata a Milano in collaborazione con l'Arci della città.
Nasce da questo clima e da questi rapporti l'esperienza del circuito teatrale alternativo e si sviluppa la stagione dei cineforum.
Un´altra esperienza di grande interesse nell'azione culturale seppure limitatamente a alcune zone del paese, è quella che nasce attorno ai limiti della scuola dell'obbligo.
Dal 1968, anche grazie al contributo che viene dalle analisi di Don Milani, alcuni Comitati e circoli dell'Arci, soprattutto in Toscana e, in particolare Firenze, sperimentano forme di doposcuola.
Ad appena sei anni dall'estensione dell'obbligo scolare fino ai 14 anni di età, l'Istituzione Scolastica appare impreparata a rendere effettivo questo diritto, emarginando molti ragazzi, quasi sempre, di estrazione operaia o contadina.
L'Arci passa, rapidamente, dall'idea di estendere i doposcuola alla costruzione di occasioni e sedi di iniziativa per e con i ragazzi, capaci di fornire stimoli e esperienze che la scuola non può dare loro.
Nel 1971 aderiscono all'Arci 3300 circoli e Case del popolo.
Il tesseramento sfiora i 600.000 soci.
In un clima di reazione ai grandi movimenti studenteschi e operai degli ultimi anni ‘60 e dei primi anni ‘70 vanno collocati anche gli attacchi fascisti ad alcune Case del popolo alla fine del 1972.
Tra quelle prese di mira dal teppismo fascista e danneggiate seriamente ricordiamo quelle di Sesto San Giovanni (MI), Rufina (FI) e Pisa.
Il movimento circolistico, è impegnato in grandi campagne politiche di impegno civile e di solidarietà, attraverso migliaia di manifestazioni organizzate dai circoli e le Case del popolo contro il “golpe” fascista cileno o per sostenere la battaglia referendaria a favore della legge per il divorzio.
Nel frattempo, con la costituzione delle Regioni (1970) e la conseguente abolizione dei cosiddetti “enti inutili”, viene avanzata la proposta formale dell'abolizione dell'Enal
(sancita poi dal parlamento con la legge del 21/10/78 quando l'ente è stato soppresso con l'istituzione delle USL-Unità Sanitarie Locali, con la quale i beni dell'Istituto Pubblica Assistenza e Beneficenza-IPAB, a cui l'Enal faceva capo, passarono alle USL).
Si consolida in questi anni il rapporto unitario con Acli ed Endas. Insieme le tre più importanti associazioni italiane daranno vita a esperienze unitarie molto significative.
Tra queste proprio la raccolta di firme per l'abolizione dell'Enal e la costituzione nel 1972 del C.I.C.A., comitato interassociativo circoli aziendali.
Nel 1973 il fatto di vita interna più importante, l'unificazione tra Arci e Uisp, centrale di cultura, tempo libero e sport.
L'associazione continua a essere un punto di riferimento importante per i movimenti di lotta di quel periodo, soprattutto sul terreno culturale.
Prosegue il suo impegno per la democratizzazione della cultura attraverso nuovi strumenti e progetti.
Dalla esperienza e dalla critica al circuito alternativo si passa alla proposta della programmazione culturale sul territorio, nel tentativo di coinvolgere nella socializzazione della cultura gli enti locali, profondamente rinnovati nelle elezioni del 1976.
Nel 1972 nasce il circuito democratico del cinema, la cooperativa Nuova Comunicazione dell'Arci promuove nella distribuzione cinema- tografica film come “S. Michele aveva un gallo” dei fratelli Taviani, “Il Messia” di Rossellini e il cinema latino-americano di Littin, Guerra e altri.
La prima metà degli anni ´80 è caratterizzata dall'impegno dell'associazione (dal congresso del 1976 si chiama “Arci, associazione di cultura, sport e ricreazione”) nel sollecitare e promuovere la nascita di nuovi soggetti associativi sulla base dei valori propri della sua storia.
Lo slogan è “Creare aggregazione ovunque esprimiamo opinioni, esprimere opinioni ovunque aggreghiamo”.
Da questo fermento nascono numerosi soggetti associativi, alcuni dei quali, oggi completamente autonomi, sono ancora protagonisti determinanti della società civile.
Altre esperienze riconfluiranno invece dentro l'Arci.
Si tratta, ricordandole in modo sommario per capire l´attivismo di quegli anni, della Lega Ambiente e del suo giornale Nuova Ecologia, della Leid (Lega emittenza democratica), dell'Arci Kids, dell'Arci Gay, dell'Arci Donna, dell'Arci Ragazzi, dell'Arci Gola, dell'Arci Media.
I loro nomi dicono già quali sono stati i terreni di impegno dell'associazione in quel periodo.
Aggiungiamo a questi solo alcune, tra le tantissime esperienze di lavoro e mobilitazione di quegli anni: dai concerti di Patti Smith e Lou Reed che riaprono la stagione dei grandi concerti dopo la chiusura nelle case negli anni del terrorismo, alla mobilitazione a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell'Irpinia, dall'impegno pacifista, a partire dalla III marcia della Pace Perugia-Assisi, Matite per la pace, Comiso, alla I Biennale dei giovani artisti di Barcellona
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Il tesseramento sfiora i 600.000 soci.
In un clima di reazione ai grandi movimenti studenteschi e operai degli ultimi anni ‘60 e dei primi anni ‘70 vanno collocati anche gli attacchi fascisti ad alcune Case del popolo alla fine del 1972.
Tra quelle prese di mira dal teppismo fascista e danneggiate seriamente ricordiamo quelle di Sesto San Giovanni (MI), Rufina (FI) e Pisa.
Il movimento circolistico, è impegnato in grandi campagne politiche di impegno civile e di solidarietà, attraverso migliaia di manifestazioni organizzate dai circoli e le Case del popolo contro il “golpe” fascista cileno o per sostenere la battaglia referendaria a favore della legge per il divorzio.
Nel frattempo, con la costituzione delle Regioni (1970) e la conseguente abolizione dei cosiddetti “enti inutili”, viene avanzata la proposta formale dell'abolizione dell'Enal
(sancita poi dal parlamento con la legge del 21/10/78 quando l'ente è stato soppresso con l'istituzione delle USL-Unità Sanitarie Locali, con la quale i beni dell'Istituto Pubblica Assistenza e Beneficenza-IPAB, a cui l'Enal faceva capo, passarono alle USL).
Si consolida in questi anni il rapporto unitario con Acli ed Endas. Insieme le tre più importanti associazioni italiane daranno vita a esperienze unitarie molto significative.
Tra queste proprio la raccolta di firme per l'abolizione dell'Enal e la costituzione nel 1972 del C.I.C.A., comitato interassociativo circoli aziendali.
Nel 1973 il fatto di vita interna più importante, l'unificazione tra Arci e Uisp, centrale di cultura, tempo libero e sport.
L'associazione continua a essere un punto di riferimento importante per i movimenti di lotta di quel periodo, soprattutto sul terreno culturale.
Prosegue il suo impegno per la democratizzazione della cultura attraverso nuovi strumenti e progetti.
Dalla esperienza e dalla critica al circuito alternativo si passa alla proposta della programmazione culturale sul territorio, nel tentativo di coinvolgere nella socializzazione della cultura gli enti locali, profondamente rinnovati nelle elezioni del 1976.
Nel 1972 nasce il circuito democratico del cinema, la cooperativa Nuova Comunicazione dell'Arci promuove nella distribuzione cinema- tografica film come “S. Michele aveva un gallo” dei fratelli Taviani, “Il Messia” di Rossellini e il cinema latino-americano di Littin, Guerra e altri.
La prima metà degli anni ´80 è caratterizzata dall'impegno dell'associazione (dal congresso del 1976 si chiama “Arci, associazione di cultura, sport e ricreazione”) nel sollecitare e promuovere la nascita di nuovi soggetti associativi sulla base dei valori propri della sua storia.
Lo slogan è “Creare aggregazione ovunque esprimiamo opinioni, esprimere opinioni ovunque aggreghiamo”.
Da questo fermento nascono numerosi soggetti associativi, alcuni dei quali, oggi completamente autonomi, sono ancora protagonisti determinanti della società civile.
Altre esperienze riconfluiranno invece dentro l'Arci.
Si tratta, ricordandole in modo sommario per capire l´attivismo di quegli anni, della Lega Ambiente e del suo giornale Nuova Ecologia, della Leid (Lega emittenza democratica), dell'Arci Kids, dell'Arci Gay, dell'Arci Donna, dell'Arci Ragazzi, dell'Arci Gola, dell'Arci Media.
I loro nomi dicono già quali sono stati i terreni di impegno dell'associazione in quel periodo.
Aggiungiamo a questi solo alcune, tra le tantissime esperienze di lavoro e mobilitazione di quegli anni: dai concerti di Patti Smith e Lou Reed che riaprono la stagione dei grandi concerti dopo la chiusura nelle case negli anni del terrorismo, alla mobilitazione a favore delle popolazioni colpite dal terremoto dell'Irpinia, dall'impegno pacifista, a partire dalla III marcia della Pace Perugia-Assisi, Matite per la pace, Comiso, alla I Biennale dei giovani artisti di Barcellona
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