Diari lastrigiani Dicevamo dei circoli...     Ieri e oggi anche a Lastra a Signa

Il territorio e la sua storia


Svago e divertimento ma anche impegno sociale e volontariato: lo sviluppo dell’associazionismo è segno di vitalità e maturazione della società civile.

La storia di un territorio raccontata attraverso la storia dei suoi circo- li. Ma, se vogliamo, anche viceversa.

È partita da qui l’idea di raccontare come sono nati e si sono evoluti i circoli di Lastra a Signa che con la loro opera contribuiscono alla vita, sociale e associativa, da un secolo. La ricerca sui circoli ricreativi di Lastra a Signa è nata intendendo recuperare appieno il ruolo storico del movimento associativo di base, provando a ridefinirne i compiti e le funzioni rispetto alla variegata e complessa realtà politica e sociale dei giorni nostri.

In passato, infatti, i contorni della vita di tutti i giorni, non solo guardando alla politica, erano sicuramente più definiti.

Elemento, questo, che ha permesso di rafforzare quei valori che rappresentano a tutti gli effetti il denominatore comune di questa pubblicazione.

Partendo dal di dentro di quest’esperienza, e avendo per questo una certa idea della situazione con tutti i suoi problemi e le sue caratteristiche, siamo partiti con un "viaggio" per farci raccontare dalle persone che prima di noi si sono coinvolte e impegnate personalmente in questa lunga storia. 

«I circoli non sono più quelli di una volta» ci siamo sentiti dire in diversi posti, e proprio da questa domanda e dal momento di difficoltà che sta attraversando il mondo dell’associazionismo di base ci siamo mossi per capirne meglio i motivi e avanzare proposte di riflessione.

A Lastra a Signa oggi sono presenti sedici circoli: 
Circolo Aurora Mcl San Martino a Gangalandi, Circolo La Sportiva Mcl Malmantile, Circolo Mcl Filarmonica Giuseppe Verdi - La Musica Malmantile, Circolo Mcl Ginestra  Fiorentina,  Circolo  Mcl  Calcinaia,  Circolo  Mcl  Brucianesi,Circolo Arci Le Due Strade - Tripetetolo, Circolo Arci A. Toscanini Ginestra Fiorentina, Circolo Arci Brucianesi, Circolo Arci Carcheri, Circolo Arci L'Incontro, Circolo Arci Soc. Ric. Assistenziale - I Sindacati, Circolo Arci Pista Le Cascine, Circolo Arci Porto di Mezzo, Circolo Arci SMS Santa Lucia, Circolo Acli L'Ulivo - La Lanterna.

Nove invece quelli che ormai hanno cessato la loro attività ma che hanno concorso anch'essi in modo inequivocabile al crescere di questa sto- ria: Circolo Ricreativo Lastra a Signa (detto “Circolone”), Circolo di Vigliano, Circolo Inno - Pozzo Rosso, Circolo Mcl Monte Orlando presso il Convento Santa Lucia, Circolo della Misericordia, Circolo Arci Calcinaia, Circolo sportivo Bianco-Rosso, Circolo Mcl Porto di Mezzo, Circolo Uisp Osteria del Leone – già Arci Sant'Ilario, Circolo Aics La Sarzana, già Endas.

Li abbiamo citati volutamente in ordine sparso, proprio per provare a rendere l'idea, per chi non la conosce, del modo altrettanto variegato in cui è suddivisa Lastra a Signa, con le sue strade e le sue piazze in riva all'Arno, con le sue realtà ricche di fascino che adornano le colline circostanti, che declinano poi fino alla Val di Pesa, con il campanile della chiesa della Misericordia che, come diceva l'allora giovane cronista Giampiero Becherelli (in un articolo d'annata su La Nazione), 
«colpisce subito chi viene a Lastra a Signa, che si alza snello nel vecchio rione. 

È un campanile particolare con quella sua punta che esprime a perfezione il sentimento innato di coloro che chiama con le sue campane».

Ed è stato probabilmente grazie anche a questa particolare conformazione del territorio che in questi anni il tessuto sociale (a cui inevitabilmente i circoli fanno riferimento) è cresciuto, una serie di rapporti e situazioni intorno alle quali sono proliferate numerose comunità che, con le loro storie fatte di uomini, hanno contribuito a loro volta a far nascere e tramandare una storia ricca di aneddoti.

È per tutti questi motivi che abbiamo ritenuto interessante provare a ripercorrere la storia dei circoli lastrigiani, una storia fatta appunto di aneddoti, di episodi tramandati di padre in figlio, da socio a socio, di momenti più o meno felici che hanno fatto vita vissuta comune per tanti.

Abbiamo provato a racchiudere questa storia – o almeno una parte di essa – nel libro che state sfogliando, arricchito da fotografie, perché possa restare come memoria indelebile per le generazioni future.

Se il passato ha permesso di essere qui oggi a raccontare questa sto- ria, non potranno mancare alcune brevi riflessioni sul ruolo che i circoli ricreativi potranno (e dovranno) avere anche in futuro.

Siamo coscienti, e lo diciamo subito, che il nostro è solo un tentativo e non potrà essere esaustivo, e non ha la pretesa di esserlo.

Proprio perché ci rendiamo conto della ricchezza di questa storia e delle persone che ne sono state protagoniste, sappiamo che questo libro non potrà essere completo di tutte le cose che ci sarebbero state da dire e tutte le persone che avrebbero meritato di essere citate.

Ci scusiamo quindi con tutti quelli che in questo nostro cercare ci siano sfuggiti e se questo nostro racconto sarà parziale.



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