ATTO PRIMO
SCENA SETTIMA
Brigida, poi Lampridio
BRIG. |
Il Conte mi vuoi bene,
È di me innamorato;
Ma vi vorrebbe un principe d'altezza
Per la bella beltà di mia bellezza.
Pure, se prestamente
Una sorte miglior non mi si appressa,
Mi basterà di diventar contessa. |
LAM. |
Figlia, così soletta? |
BRIG. |
Signor padre,
Favorisca mandare
Subito a comperare
Per un messo, pedone o cavalcante,
Una cuffia, un andriè e un guardinfante |
LAM. |
Ma perché questa cosa? |
BRIG. |
La figlia sua d'un cavaliere è sposa. |
LAM. |
Come! come! Narrate. |
BRIG. |
Il signor Conte
Va di me stupefatto,
E mi vuole sua sposa in ipso fatto. |
LAM. |
Ti ringrazio, fortuna. Veramente
Si vede che tua madre,
Ch'era donna di nobili pensieri,
Ebbe grande amistà coi cavalieri. |
BRIG. |
Anch'io, se andrò in città,
Vuò praticare il fior di nobiltà. |
LAM. |
Appunto, ora è venuta
Una dama da noi, ch'io non conosco.
lo non sono avvezzato ai complimenti:
Vuò che tu la riceva in vece mia. |
BRIG. |
Venga, la tratterò con cortesia. |
LAM. |
Ehi, dite a quella dama (verso la scena)
Che, se vuole venir, venga di qua. |
BRIG. |
Bella cosa è, signor, la civiltà. |
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