ATTO TERZO
SCENA SECONDA
Berto, poi la Marchesa
BER. |
Questa povera sciocca
Col fuso e colla rocca
A lavorare andrà
E le pecore sue governerà.
Lampridio è un uom ridicolo.
Volea, senza ragione,
Farmi cacciar prigione;
Ma ho fatto il mio ricorso a chi si aspetta,
E fra poco vedrò la mia vendetta. |
MAR. |
Berto. |
BER. |
Signora mia. |
MAR. |
Non siete voi
Sindaco della villa? |
BER. |
Sì, signora. |
MAR. |
Ite, con quel ministro
Dalla Corte mandato,
In casa di Lampridio;
E di due testimoni alla presenza,
Intimategli tosto la partenza. |
BER. |
Come! è il governator di qua scacciato? |
MAR. |
Ei se l'ha meritato.
Un uom che non sa niente,
Posto qui per impegno,
Di governar questo castello è indegno. |
BER. |
Brava, brava davvero:
Questa la godo, affé!
Venga, venga con me, signor notaro,
Di burlare la Lena or mi preparo. (parte col Notaro) |
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