Si racconta che... Giochi e penitenze (Tratti da un libro edito nel 1890, purtroppo non è rilevabile l''autore)

Il tiritessi


Questo gioco è bello anche per gli adulti, ed è fatto apposta per provare le capacità dei riflessi e la capacità di coordinare memoria ed azione.

Il capogioco, che non manca mai, dividerà i presenti, che dovranno essere seduti, in due file, fronteggiantesi a due metri l’una dall’altra.

Poi, passando nel mezzo, assegnerà loro il nome di un tipo di tessuto, ad una fila, ed il nome di un indumento all’altra (possono essere anche nomi di cibarie con nomi di vivande, nomi di mestieri con attrezzi, e così via) poi messosi in testa alle colonne, comincerà chiamando, ad esempio:
”Il velluto ai pantaloni !”, i giocatori corrispondenti dovranno cambiarsi di posto.

Per divertirsi il Maestro del gioco, dovrà chiamare in fretta, in modo da creare confusione in campo e tra i giocatori: chi sbaglia paga pegno e si ricomincia, cambiando ruoli e soggetti.

L’autore consiglia di mettere vicino o di fronte a persone grasse o non proprio scattanti, persone veloci e giovani, in modo da creare, dopo poco, un vero caos in campo.




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