Savonarola - Regole e preparativi
La Signoria per parte sua, intervenne controllando che gli accordi fra i contendenti fossero stipulati in forma corretta e autenticati da un notaio, (30 marzo) come in uso nei contratti commerciali, e metteva a disposizione per la prova la piazza.
Molti e dettagliati gli articoli dell’accordo, ma in definitiva si stabiliva: se frate Domenico si fosse rifiutato alla prova, Savonarola sarebbe stato esiliato, lo stesso se entrambi i contendenti fossero bruciati nel fuoco.
Se frate Domenico fosse uscito incolume dalle fiamme, affermazioni e profezie di Savonarola sarebbero state valide.
Il francescano Giuliano Rondinelli nel frattempo sostituì Francesco di Puglia, che disse volere sfidare solo Savonarola e non frate Domenico che lo sostituiva.
Papa Borgia disapprovò l’ordalia: era una pratica barbarica che non rientrava nelle competenze della giustizia ecclesiastica anche se da secoli tollerata, e tuttavia non la vietò.
La mattina del 7 aprile sulla piazza della Signoria, si costruì una pedana alta da terra due metri e lunga una trentina, preparata in modo che il fuoco divampasse rapido e ardente; le porte della città furono chiuse, e agli stranieri chiesto di partire.
Data ultima modifica:
05 ottobre 2020